In collegamento da casa con gli studi della trasmissione Contropiede, l’ex calciatore e Direttore Sportivo del Foggia Calcio Beppe Di Bari si è lasciato andare ad una serie di aneddoti e racconti nostalgici sul glorioso periodo di Zemanlandia e sul recente passato del suo Foggia.
“Sulla stagione in corso ci sono tante considerazioni da fare. In un contesto caldo come quello foggiano, una squadra così giovane potrebbe addirittura aver beneficiato delle mancate pressioni dovute all’assenza del pubblico negli stadi. Ad ogni modo i ragazzi stanno facendo un eccellente campionato e vanno soltanto elogiati per questo. Vedo tante analogie tra la squadra che ha a disposizione Marchionni e quella di Zeman. Ovviamente stiamo parlando di categorie diverse e con i paragoni bisogna andarci cauti, ma entrambe sono state delle fantastiche sorprese”.
“Conservo un bellissimo ricordo del mio unico gol con la maglia del Foggia. Arrivò a Perugia, al Renato Curi. Vi racconto un aneddoto che in pochi conoscono. Prima della partita trovai una piumetta per terra e la poggiai nel punto esatto dell’area di rigore da dove poi calciai e segnai. Proprio qualche giorno fa, tra l’altro, ho aperto l’album dei ricordi per regalare una foto ad un amico e mi sono tornati alla mente tantissimi bei momenti. In particolare ho ripensato al prepartita di un Foggia – Milan finito 2 a 2, in cui con Bianchini venimmo fermati dalla polizia poco prima dell’inizio del match. Non volevano lasciarci andare perché erano convinti che avessimo rubato la macchina. Poi per fortuna uno di loro, un ragazzo di Mattinata che conosco, mi riconobbe e ci fecero proseguire. Altrimenti non so come sarebbe andata a finire”.
Imbeccato dagli ospiti in studio, ha poi parlato del suo periodo da Direttore Sportivo e della possibilità di tornare ad esserlo: “Innanzitutto, ci tengo a sottolineare che ogni mia decisione di mercato, presa durante il mio mandato da D.S., è stata sempre prima concordata con gli allenatori, cosa che troppo spesso viene messa in discussione. Non mi sono mai mosso in maniera scriteriata in tal senso ed alcuni risultati nel tempo mi hanno dato ragione. Se mi chiedete quali siano state la più grande sorpresa e la più grande delusione tra gli acquisti che ho portato a compimento vi faccio due nomi: Agazzi e Fedato. Il primo perché ci ha dato tantissimo a centrocampo, il secondo perché aveva le potenzialità per fare molto meglio. Per quanto riguarda il mio futuro non dirò nulla, perché ho troppo rispetto per chi attualmente sta lavorando per il bene del Foggia. Posso soltanto dirvi, con assoluta trasparenza, che ad oggi non ho ricevuto nessuna chiamata”.
Ha infine concluso parlando di Marchionni e del suo Foggia: “Il mister ha tanta voglia di crescere e si nota. Quest’anno ha fatto un miracolo e sono molto curioso di vederlo all’opera con una rosa ancora più attrezzata. Il primo passo da fare sarà trattenerlo a Foggia insieme ad alcuni elementi importanti, ma questo è un genere di valutazione che lascio all’attuale dirigenza. Io, personalmente, non me lo lascerei sfuggire. Dalla sua squadra, poi, a questo punto mi aspetto di tutto. Fare previsioni è sempre difficile, ma sono convinto che daremo del filo da torcere a diverse squadre”.