Brutto il Foggia che cade malamente a Picerno. Preoccupante passo indietro dei rossoneri

Garattoni in azione contro il Potenza Foto Antonellis - Calcio Foggia 1920

Al “Donato Curcio” di Picerno il Foggia di Mirko Cudini cercava ciò che la sfortuna aveva  tolto ai rossoneri giovedì sera nel match dello Zaccheria con il quotato Benevento. Pesante l’assenza di Di Noia a cui il tecnico rossonero preferisce Odjer che si ritaglia un posto da titolare nell’undici iniziale. Confermato Schenetti, è Peralta ad affiancare Tonin in avanti per dare maggiore profondità alla manovra rossonera. Per nove undicesimi Cudini ha probabilmente scelto la formazione titolare e continua a puntare su Vezzoni per dare più copertura a Rizzo quando si sgancia e coprire Schenetti quando si propone in avanti. Numerosi i tifosi di fede rossonera presenti in terra lucana e che, come sempre, offrono uno spettacolo da serie superiore. Il primo quarto d’ora della contesa offre una gara piuttosto vibrante con una occasione per parte, quella di Carillo di testa che chiama Summa alla parata, e quella dell’ex De Cristofaro che costringe Nobile alla deviazione. Partita spigolosa, molto spezzettata con il direttore di gara che deve provvedere a mostrare ben quattro cartellini gialli per il gioco falloso e per il nervosismo in campo ma che, soprattutto nella seconda parte dei primi quarantacinque minuti, risulta anche piuttosto noiosa. Il primo tempo sembra scivolare via senza grossi sussulti ma si accende improvvisamente nei minuti finali quando i rossoneri decidono di pigiare sull’acceleratore e nel giro di tre minuti sfiorano il vantaggio con Tonin e per ben due volte con Peralta con Summa che diventa il migliore in campo dei padroni di casacon interventi decisivi. Squadre che rientrano dagli spogliatoi con le novità nel Foggia di Riccardi e Antonacci che rilevano Carillo, ci probabilmente per problemi fisici, e uno spento Vezzoni. Il gioco del calcio è poi strano perché con il Foggia padrone del campo, che gestiva a suo piacimento la gara, si trova sotto in occasione di una indecisione di Rizzo che, nel tentativo di controllare una palla destinata sul fondo, si lascia anticipare da Murano che serve al centro l’ex De Cristofaro che tutto solo infila la rete di Nobile. L’altruismo di Tonin poi fa arrabbiare Cudini e la panchina rossonera quando l’ex milanista entra in area e invece di tentare il diagonale da ottima posizione serve Schenetti al centro dell’area anticipato da un difensore del Picerno. Ancora una volta un Foggia completamente diverso tra il primo e secondo tempo e il Picerno ne approfitta per rendersi pericoloso dopo i rischi corsi nel finale della prima frazione di gara. Anche i cambi di Cudini non convincono e quando ci si aspetta l’ingresso sul terreno di gioco di qualche attaccante il tecnico marchigiano rispolvera Vacca e ci prova con Martini, mai in partita, richiamando Marino e Schenetti. La seconda rete del Picerno poi arriva ancora su una disattenzione difensiva con Garattoni che si lascia superare in corsa e permette il cross al centro dove Santarcangelo, da sessanta secondi in campo, che di testa festeggia il gol del raddoppio. Due reti subìte su disattenzioni di due calciatori tra i più esperti come Rizzo e Garattoni che sollevano qualche perplessità sul momento rossonero. Sono proprio i calciatori più affidabili che stanno venendo meno sul piano delle prestazioni e puntuale arriva la terza sconfitta di questo campionato che è la più dolorosa e sofferta perché giunta al termine di una delle peggiori prestazioni di queste prime undici giornate. Una sconfitta figlia anche di qualche scelta cervellotica di Mirko Cudini che, questa sera, probabilmente è andato in confusione nel momento in cui bisognava cambiare il volto del Foggia sul rettangolo di gioco. Il trittico di gare in una settimana ha detto, poi, che questo Foggia ha bisogno di essere rinforzato seriamente se si vorrà rincorrere qualche obiettivo importante e non dilapidare ciò che di buono è stato fatto in questi primi mesi della stagione.