Le parole di Nicola Canonico in conferenza stampa:
”Il calcio non è mai una scienza esatta. Nei momenti di riflessione che mi sono preso dopo la contestazione di Boscaglia, ho riflettuto sul progetto. Nè reputavo né reputo che il problema siano gli allenatori, perché a me non sta piacendo l’atteggiamento in squadra. Oggi ho parlato con la squadra ed ho detto che metterò qualcuno fuori rosa se si continuerà ad avere certe prestazioni. È legittimo che le curve contestino e non si presentino allo stadio. Ho spiegato loro, deboli e fragili mentalmente, che mi dimetterò irrevocabilmente se dovessero subire contatti fisici.
Dobbiamo far lavorare Gallo, che non ha potuto fare nemmeno una settimana tipo. Per i cambi di allenatore serve almeno un mese per vedere qualcosa. Il nuovo D.S. non ha allestito la squadra ma si metterà al lavoro per parlare con la squadra e prendere decisioni.
Serve unione di intenti da parte di tutti gli aspetti. Criticare e raccontare è legittimo ed umano. Quando ho preso Boscaglia o ho allestito la squadra, nessuno aveva detto che la squadra fosse poco piacevole o che l’allenatore non fosse giusto, sia da parte della stampa locale che nazionale. Ci era stato detto anche dalla stampa fuori città che potessimo lottare per qualcosa di importante. Ci sono 4000 abbonamenti a dimostrare anche questa cosa. Investire e non vedere risultati mi rende arrabbiato, perché ci metto soldi e non mi sono nascosto davanti a niente e nessuno, sapendo che posso tranquillamente sostenere queste spese, perché non ho mai fatto fallire un’azienda in 30 anni. Faccio investimenti per quello che posso, senza bisogno di collette o soldi da altre parti.
C’è un problema oggettivo, ossia questa squadra prende gol al primo tiro in porta, ed abbiamo sbagliato gol dopo aver creato per 60 minuti, ma poi si è spenta la luce. Quello che né io né i tifosi accettiamo è che la squadra smetta di lottare, perché loro devono sudare e lottare la maglia. Capisco la contestazione delle Curve ed io non sono Schettino che abbandona la nave. La cena con la squadra non era per l’esonero di Boscaglia, ma era per cercare di creare un gruppo. Io sono il primo tifoso del Foggia e non sono felice di quanto sta succedendo. Alcuni dicono che parlo anche quando si vince, ma io ho messo la faccia anche dopo Foggia-Catanzaro 6-2. Molto spesso vado via dopo alcune partite perché non accetto la sconfitta e so di avere un carattere forte ed essere umiliati così è una cosa che non posso descrivere. Gradirei che chi vuole bene al Foggia ci faccia lavorare con calma fino a gennaio, dove valuteremo chi ha meritato la maglia e chi no, ma, ripeto, chi non lo farà verrà messo prima fuori rosa. Oggi è l’ultima volta che ho parlato col gruppo squadra con veemenza, perché nascondersi è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Ho investito tanto e non l’ho mai fatto in nessuna piazza, e mi chiedo se abbia fatto bene a prendere il Foggia: l’ho fatto per una città ed una tifoseria importante, mettendoci la faccia. Se c’è qualcuno che vuole che io vada via, deve farsi avanti e per il bene del Foggia mi metterei da parte. Stiamo facendo calcio con uno spirito sincero e pulito. Non ho mai visto un presidente che voglia far male, come alcuni dicono.
È evidente che ho sbagliato qualcosa. Ma più che di errori, dico che non posso rimproverarmi di nulla. Ho fatto investimenti sulla squadra, nessuno può dirmi di essermi sottratto a questa cosa. Ho scelto un allenatore con 3 campionati di C vinti. Io faccio il presidente e ci metto i soldi, che altro dovrei fare?
Sulla vicenda Pintus ripeto sempre le stesse cose. Il contenzioso tra me e la socia prevede un pagamento di quote che sono in mio possesso. Se vincerà il suo ricorso, provvederò al pagamento, altrimenti prenderà somme inferiori. Al tifoso delle beghe societarie non dovrebbe interessare, perché i giocatori vengono pagati mensilmente, senza problemi. Per me il Foggia è un’azienda e sono attento ai bilanci, muovendomi per quello che posso. Quando si fanno i bilanci si considera prima l’aspetto negativo e ci si muove in base alle somme economiche. Probabilmente chi mi critica non mi conosce e non conosce i miei utili. Farà una guerra contro di me, a prescindere, non ha senso e non fa il bene del Foggia. Da questa situazione si esce con unione: società-gruppo squadra-giornalisti-tifosi.
Mi sono fatto l’idea che nei ragazzi sia scattato qualcosa di interno che li porti ad avere paura in caso di svantaggio. Spesso i ragazzi più giovani non pensano a queste cose e rendono meglio. Abbiamo calciatori con grosse caratteristiche tecniche e magari pensano che da soli possano sbloccare la partita e farla vincere al Foggia, però bisogna giocare di squadre. Serve serenità, lavorando seriamente, sia con Gallo che con il direttore Sportivo. Siamo penultimi e a un punto dall’ultimo posto. Poi a gennaio miglioreremo dove abbiamo avuto errori. Confido nella reazione che avrà questo gruppo, ma dovremo anche essere bravi a non dargli troppa responsabilità in questo momento. Ci metto la faccia perché è giusto che sia così. Oggi la responsabilità è tutta mia: di aver buttato soldi dal finestrino per portare giocatori importantissimi, ma sicuramente non ho regalato alla piazza quello che volevo.
Ripeto che capisco che il tifoso sia arrabbiato, ma bisogna rimanere nella contestazione, senza degenerare, altrimenti si perde Nicola Canonico. Siamo indifendibili per i risultati ottenuti.
Prossima settimana ufficializzeremo l’organigramma societario. Non ci sono nuovi soci e non ce ne sono mai stati. Ai ragazzi non facciamo mancare nulla e gli abbiamo chiesto se e dove la società stava sbagliando. Possiamo realizzare cose belle, ma dobbiamo avere la forza di reagire.
Settimana prossima firmiamo la convenzione per lo stadio, anche se lo stiamo già utilizzando da qualche giorno. Abbiamo dimostrato di avere costi di gestioni notevoli per la manutenzione.
Non abbiamo pensato a ritiri perché sarebbe un atteggiamento ancora più severo nei confronti dei ragazzi. Mi sento come se fossi loro padre. Sono mortificati ed è umiliante trascorrere intere settimane con risultati negativi addosso, per loro, per la società, per i tifosi. Gallo farà la settimana tipo e potrà capire meglio anche alcune situazioni. Oggi ai ragazzi ho detto che la preparazione non è stata sbagliata, perché Garattoni ha fatto 300 minuti in una settimana e non aveva crampi, ossia Taranto, Picerno e Gelbison. È un periodo tutto nero, con palloni che colpiscono pali interni e non entrano o portieri che ci tolgono tiri dall’angolino. Contro il Picerno il nostro portiere ha fatto solo una parata, ma leggo che il Foggia ha sofferto in quella partita. Sono convinto che se passassimo in vantaggio, nei ragazzi scatterebbe una scintilla.
Chi mi conosce sa che combatto, lotto e vado avanti. Vogliamo che si possa tornare ad essere orgogliosi della squadra che rappresento”.
Cliccando sul link seguente, il video della conferenza, prodott dall’Ufficio Stampa del Calcio Foggia 1920 https://fb.watch/g2nkhpEOTv/