Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne regionali del Corriere dello Sport.
Sarebbe interessante conoscere con quale entusiasmo i giocatori del Foggia abbiano risposto alla convocazione della società, dopo due cessioni eccellenti (Petermann e Di Pasquale) e forse altre in arrivo. Non ci sono al momento grandi aspettative nel gruppo che sta nascendo per quello che appare come un inizio in sordina della nuova stagione. Un mese fai fuochi d’artificio dei playoff avevano aperto ben altri scenari: il Foggia della prossima stagione non poteva che puntare alla vittoria del campionato. Oggi però, a 40 giorni dalla cocente sconfitta con il Lecco, non sembra esserci più nell’aria il senso di rivalsa di allora e i programmi societari, per quel po’ che si riesce a intuire, presuppongono un itinerario tutto in salita. Le decisioni non arrivano, tutto sembra blindato nei dintorni. Le incertezze disseminate dalle dichiarazioni di Canonico («finisco iricorsi e mi dimetto dalla presidenza» hanno finito per proiettare qualche legittimo dubbio sulla nuova stagione. Poi magari poi tutto si rovescerà tra qualche giorno: «ll calcio riserva sempre sorprese dietro l’angolo», dice ancora. Tuttavia quanto le cessioni di Petermann e Di Pasquale, due “big” della vecchia guardia, incidono in questo momento sul morale dello spogliatoio? Tra i giocatori galleggia una legittima curiosità tra cosa sia meglio, cambiare aria oppure restare. Foggia resta piazza appetibile, lo si è visto anche nell’ultima stagione. Ma un campionato di piccolo cabotaggio non farebbe comodo a nessuno.