Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne regionali del Corriere dello Sport.
Faro Schenetti guarda l’orizzonte e fa le carte al suo Foggia che verra: «Siamo una buona squadra, ma abbiamo bisogno di tempo per trovare la giusta intesa tra i reparti e sostanzialmente per conoscerci. Abbiamo cambiato tanto, ci sono molti giocatori nuovi». Di tempo però non ce n’è tantissimo, il fantasista milanese ne è ben consapevole: «Dobbiamo essere bravi ad accelerare, non poniamoci prospettive di stagione. Pensiamo ad andare avanti ed a superare la prossima partita». Andrea Schenetti, 32 anni, è alla sua seconda stagione in rossonero. E uno dei veterani, il giocatore simbolo di questo gruppo, passato attraverso i marosi dei quattro allenatori di una stagione fa, un gruppo che ha saputo forgiarsi attraverso le difficoltà: «Ho scelto questa piazza perchè mi trasmette qualcosa che altrove non ho trovato, un anno fa siamo cresciuti strada facendo, abbiamo saputo superare le difficoltà confidando nei nostri mezzi e nella capacità di uscirne. La mia permanenza al Foggia è dettata soprattutto da questi elementi che possono venir fuori anche quest’anno. Poi dopo la finale perduta è rimasto dentro un senso di rivalsa, dobbiamo ripartire da 0 e cercare di rimetterci subito in carreggiata».
VOGLIA DI RISCATTO. Contro il Taranto è stata una falsa partenza, magari punteggiata da tanti buoni propositi. Cosa è accaduto realmente? «Abbiamo fatto un buon primo tempo, ma dovevamo concretizzare di più. L’ho detto prima, dobbiamo lavorare per conoscerci e trovare l’amalgama necessario. E tornare a far punti, oltre alla prestazione bisogna portare a casa il risultato. A Taranto non è andata affatto bene». Con il 4-3-3 di Cudini il Foggia è chiamato a esprimersi su un nuovo spartito, l’esperienza di Schenetti farà la differenza: «Modificheremo il modulo, in base alla squadra avversaria che troveremo. Non voglio essere ripetitivo, ma ci servirà tempo prima di assorbire il cambiamento tattico, per me giocare dieci metri più avanti o indietro non fa molta differenza. Gioco dove il mister ritiene sia più opportuno. Dal centrocampo in su ho ricoperto tutti i ruoli, ho fatto la mezzala sinistra anche l’anno scorso. L’importante è trovare una fluidità di gioco, è quello che serve per far girare tutti i meccanismi». Poi il Foggia potrà tornare quello di un tempo, ma Schenetti morde il freno delle ambizioni: «Possiamo fare un buonissimo campionato. Ma per il momento concertamoci sulle cose da fare. Abbiamo ancora tanta rabbia dentro per com’è andata nella finale contro il Lecco, ma la rabbia adesso si deve trasformare in voglia di rivalsa. Contro il Giugliano sarà una partita difficile, loro hanno cambiato poco e vengono da una vittoria. Noi dobbiamo rimetterci in carreggiata, per arrivare dove non so: non vedo un altro Catanzaro che ammazza il campionato, ma diverse buone squadre. Tra queste vorrei collocarci anche il Foggia».