Cosenza – Foggia 4-0: rossoneri in ginocchio

Il vortice ha iniziato a girare tra sbuffi d�acqua e bolle d�aria , come quando, ad un lavandino colmo fino al bordo, viene tolto il tappo ed il liquido comincia a defluire. E� la spirale delle sconfitte che si avvolge su se stessa convergendo verso un punto li in basso, che gli idraulici chiamerebbero scarico ma che forse � terribilmente simile al fondo della classifica. Il Foggia sulla triste giostra � gi� salito per percorrere quattro giri, inghiottito da problemi societari e contestazioni. Tredici gol subiti in tre partite, tre gol realizzati, due espulsioni per altrettanti capitani, una per il tecnico, valgono un biglietto per l�inferno. Difficile tirarsi fuori dalle cattive acque quando tutto va male. Ci si aspettava a Cosenza una reazione, una prova d�orgoglio, il guizzo vitale che doveva tirare fuori i rossoneri dal vortice. Del grido di disperazione dei satanelli, per�, � rimasto solo l�eco. La voce del �diavolo� rimbomba tra le pareti di via Napoli senza che nessuno lo raccolga, soprattutto tra chi avrebbe la forza economica per farlo. Il braccio che sbuca dal gorgo non trova appigli e si inabbissa nell�ennesimo infausto pomeriggio di questo campionato. A Cosenza una delle due contendenti doveva risorgere. Al Foggia bastava un pareggio, al Cosenza serviva una vittoria. L�ha ottenuta. Rotonda, netta, nitida, con il minimo sforzo, senza fare niente di trascendentale ma giocando come il gatto fa con il topo, esasperando i sentimenti dei rossoneri. I lupi partono rintanati nella loro met� campo, fanno palleggiare il Foggia, voglioso ma impalpabile negli ultimi sedici metri. La foga degli ospiti si spegne in un attimo. Verticalizzazione in contropiede di Biancolino, Scotto infila i centrali come farebbe una lama bollente nel burro, entrato in area si dimostra freddo nella sua conclusione di destro. Il giovanissimo (classe �90) bissa il gol di Reggio Emilia e porta in vantaggio i suoi. Come spesso accade in queste partite chi segna primo vince, anche grazie alla condizione psicologica. Il Foggia esce dal campo e prende quota il Cosenza, sempre al trotto, senza strafare pi� di tanto. Porchia, che con i rossoneri ha sempre visto gol e belle prestazioni, prende per tre volte la mira su punizione. Alla quarta, sull�ennesimo fallo commesso sul vertice sinistro dell�area di rigore, il capitano rossobl� non sbaglia. La palla non � angolata, neanche fortissima, ma comunque molto efficace. Il tre a zero di Biancolino chiude definitivamente la partita dopo circa quaranta minuti. Il suo tap � in a due passi dalla porta � solo la punta dell�iceberg sommerso che all�interno del suo ghiaccio una difesa ferma davanti allo scambio Scotto � Biancolino. Nella ripresa il Foggia � pi� motivato ma il gol della bandiera non arriva. Rimane negli spogliatoi Cuomo cos� come il volenteroso ma troppo isolato Compierchio. Il Cosenza non sembra accontentarsi ma arriva al gol del quattro a zero senza forzare. E� Scotto a raccogliere un rimpallo su Goretti ed a battere Milan dal dischetto del rigore. Da li al novantesimo c�� davvero poco da segnalare, se non il bisogno di svoltare, in campo ma ancor prima fuori. Il tempo stringe, mercoled� si ritorna gi� in campo per la coppa Italia. Le decisioni dovranno essere rapide ed efficaci.