Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne regionali della Gazzetta dello Sport.
Ricreare l’entusiasmo dei playoff e provare a dare continuità alla vittoria col Giugliano. Giovanni Di Noia fissa gli obiettivi del Foggia alla vigilia della sfida con l’Avellino. Il centrocampista è stato uno dei protagonisti degli spareggi promozione, tanto da convincere il patron Nicola Canonico a confermarlo in rossonero. Un jolly di centrocampo, capace di giocare sia come mediano davanti alla difesa che come interno nel 4-3-3. Dopo un avvio un po’ così, nella passata stagione è riuscito a ritagliarsi un posto importante sia con Fabio Gallo che con Delio Rossi. Un ruolo ribadito nel nuovo corso di Mirko Cudini. Contro il Giugliano è stato tra i migliori in campo, confezionando l’assist per il gol di Tonin.
A che punto è il Foggia?
«È in crescita, abbiamo cambiato qualcosa rispetto allo scorso campionato. Ci sono dei tempi di maturazione fisiologici, io dico che c’è la possibilità di far bene anche quest’anno. Sta a noi un po’ più esperti facilitare l’inserimento dei più giovani. Ci stiamo provando già da queste prime partite, anche se il girone è davvero difficile».
Per la prima volta Di Noia è rimasto nella stessa squadra, non succedeva da tempo.
«Semplice, perché a Foggia ti senti calciatore vero. Io ho girato tanto e qui sto davvero bene. Ho negli occhi ancora i ventimila della finale playoff col Lecco. È qualcosa da raccontare quando smetterò di giocare. Abbiamo l’obbligo di provare a riportare tutta quella gente allo Zaccheria. Peccato per le prime due gare a porte chiuse».
C’è ancora rabbia per il playoff?
«C’è molta delusione per com’è finita. Ora abbiamo tanta voglia di riscattarci in questo campionato. Dobbiamo essere bravi a ricreare quel clima. Davvero sono state delle imprese incredibili, peccato per l’epilogo».
Bisognerebbe clonare quello spirito vincente…
«Oltre a me sono rimasti molti protagonisti dei playoff. Insieme stiamo provando a ricostruire quella mentalità. Il calcio è anche questo: consapevolezza dei propri mezzi e voglia di non arrendersi mai. Sono rimasto con piacere perché è stata una grande stagione. Qui non sembra di essere in C, c’è una passione incredibile. Mi piacerebbe costruire qualcosa di importante».
Adesso dunque affrontate una delle favorite per la vittoria finale. Che sfida sarà?
«L’Avellino proviene da due sconfitte e vorrà riscattarsi di fronte al proprio pubblico. In settimana ha anche cambiato l’allenatore e ci metterà in diffi-coltà, sta a noi cercare di giocare una partita intelligente. Sicuramente sarà una gara ostica, anche se questo campionato ne riserverà diverse. Abbiamo tre partite in una settimana, dobbiamo lottare per conquistare quanti più punti possibile».
Dove può arrivare il Foggia?
«Non lo so. È presto per dirlo, dobbiamo affrontare una sfida alla volta provando a raccogliere il massimo. Il gruppo è forte, si può fare bene».