Ancora e ancora. Ci siamo di nuovo impantanati in ricorsi, dispositivi ed espressioni tratte dall’incomprensibile abecedario del “legalese”. L’estate del Foggia (e di Foggia!) è sempre torrida. Il campionato delle temperature si sta chiudendo con un “trionfo” della Capitanata. Nessun collegio di Garanzia potrà annullarequesto successo “per distacco”, come quelli di Marco Pantani sulle montagne del Tour. Sui destini sportivi, invece, il cielo è aggredito dalle nubi. Perché la situazione è tutt’altro che limpida. La battaglia del patron Canonico, che porterà al TAR e se necessario al Consiglio di Stato, è sacrosanta, ma va combattuta lontano dagli uffici di via Gioberti. Dove invece si dovrà inevitabilmente cominciare a parlare di squadra. Anche le stilettate tra il patron barese e Antonio Salandra desideroso dirilevare le quote del sodalizio dauno (il cambio al timone del club – peraltro – non sembra attualmente ipotesi percorribile visti gli ultimi “scambi d’affettuose parole”!) non fanno che acuire le preoccupazioni del popolo dei satanelli. Che dopo aver sofferto la disillusione di un sogno impropriamente svanito, aver appoggiato la proprietà nel suo moto di ribellione verso l’ordine costituito e aver atteso con trepidazione le risultanze dei processi nei Palazzi del calcio, comincia a chiedersi – legittimamente – che Foggia sarà quello del prossimo futuro.
Adriano Galliani, in un’intervista nel giorno del raduno del Monza, ha detto di non credere ai traguardi programmati (del tipo: promozione in due, tre anni) sostenendo che gli obiettivi “(…) non si dichiarano ma si centrano”. Noi però ci chiediamo: quali saranno gli obiettivi del nuovo Foggia? Nicola Canonico li ha un po’ “spoilerati” durante la conferenza stampa di dieci giorni fa con una frase pragmatica e in qualche maniera programmatica: “Il Foggia onorerà la categoria”. E sapendo che per lui la serie B non è ancora un miraggio occorre ragionare sulla doppia opzione.
In caso di Lega Pro, onorare la categoria significherebbe per una piazza come quella rossonera puntare a vincere il torneo, a riprendersi quanto tolto o perlomeno ad attrezzare uno staff e unarosa in grado di provarci. Se invece (difficile ma tecnicamente ancora possibile) si dovesse approdare in cadetteria, a quel punto sarebbe prioritario (anzi vitale!) blindare la «B», sedimentarsi con oculatezza in una realtà da difendere nel tempo evitando voli pindarici forieri poi di cadute rovinose. Qualcuno direbbe: “Elementare Watson!” Ma tant’è…
Per entrambe le situazioni, va comunque iniziato un lavoro profondo, di potenziamento della struttura oltre che della squadra. Cerchiamo di essere chiari: il problema non è il tempo per fare il mercato. Come spesso dice proprio Galliani, i colpi migliori sono quelli che si mettono a segno negli ultimi giorni di trattative, per cui non deve preoccupare il ritardo negli eventuali acquisti, ma è necessario non alimentare incertezze perché altrimenti si rischia di perdere elementi importanti magari sedotti da progetti più definiti e immediati. Il giocatore, infatti, è un professionista che pensa – ovviamente – in primis alla sua carriera. E dunque preferisce spesso un porto ameno ma sicuro rispetto a un mare spettacolare ma in perenne burrasca. Costa è tornato alla base per fine prestito. Petermann e Di Pasquale sono andati via. Frigerio, Garattoni e Rizzo sono appetiti da diversi club. Lo zoccolo duro che ha guidato la truppa sino a Lecco potrebbe dunque sfaldarsi. In quest’ottica la scelta dell’allenatore sarà decisiva anche per convincere i pezzi pregiati che il Foggia 2023/24 resteràcompetitivo. E che Canonico ha ancora intenzione di fare “all in” sulla sua creatura!
Ecco perché diciamo che se sino al Collegio di Garanzia del Coni la priorità era l’aspetto giuridico, da adesso (stante una compagine azionaria immutata) sarà necessario concentrarsi sulle questioni tecniche. Serve dare un segnale forte. Occorre strambare e virare verso una rotta guidata dalla bussola dell’ambizione e dell’orgoglio. Quello che alla gente del Foggia non è mai mancato, Nemmeno nei momenti più cupi della propria storia…