La scelta è stata quella dell’attesa. Il patron ha deciso di fidarsi della sua squadra. Ha ascoltato e messo agli atti la sua decisione. Nessun cambio tecnico all’orizzonte. Almeno per ora, perché saranno i risultati a stabilire il destino di questa inedita forma di autogestione assistita. Il gruppo ha parlato chiaro nelle esultanze in campo dopo i due gol con il Monterosi. Ha eletto il suo capo: Antonio Vacca, per molti destinato ad aggregarsi al mentore De Zerbi fin dalla prossima stagione.
“Vacca ha il calcio nella testa”, disse di lui Stroppa qualche anno fa. E forse Antonio ora il gioco lo vede da mister e non più da calciatore. Le presunte sirene (immaginiamo remunerative!) del Trapani, che pur essendo in «D» ha messo nel mirino pure Jacopo Murano, attuale capocannoniere del girone C di Lega Pro (e bomber più prolifico dell’intera categoria), non hanno scalfito l’ex scugnizzo di Scampia che – di fatto – ha preso le redini del Foggia dopo l’esonero di Cudini. A breve potrebbe formarsi però un triumvirato alla guida dei satanelli: oltre a Vacca e al tecnico della Primavera Olivieri, infatti, sembra sia stato apparecchiato il tavolo per il ritorno in rossonero di un altro eroe del 2017, quel Tommaso Coletti che qualche esperienza in panchina l’ha già avuta dopo aver appeso gli scarpini al chiodo (e che possiede comunque il patentino Uefa B). Non un cambio epocale certo, ma un’idea fluttuante di “instant team” tecnico. Si spera che il carisma e la fiducia possano più di un master a Coverciano.
Intanto, allo start del calciomercato, il Foggia ha già fatto “turn over” in avanti: fuori Tounkara (risoluzione contrattuale per lui), dentro Vincenzo Millico in arrivo dall’Ascoli. Fenomeno in Primavera (fu capocannoniere in campionato davanti a un certo Vlahovic!) con il Torino, club che frequentava dall’età di 11 anni (aveva iniziato a 8 nella Juventus), si è confermato appena in parte nelle stagioni tra i Pro dopo l’esordio in «A» e un gol nei preliminari di Europa League con i granata. Destro naturale con una venerazione calcistica per Lorenzo Insigne, il 23enne esterno offensivo dovrà ribellarsi al triste destino di un eterno baco da seta mai diventato farfalla. Le qualità per incendiare la piazza ci sono tutte, sulla tenuta caratteriale – vista l’inconsistenza dei progressi avuti dalle giovanili in poi – c’è da attendere il verdetto del campo. Peraltro Foggia forma giocatori veri e per Millico questa è una chance colossale per ritrovare quelle “vampate” d’arte pallonara che lo avevano fatto eleggere nuovo craque del vecchio Filadelfia.
Qualcosa si sta muovendo insomma in casa Foggia (nulla peraltro in ottica societaria, lì siamo vicini allo “zero cosmico”. Le alternative a Canonico – infatti – sono come le temperature di Aosta e Bolzano nei vecchi bollettini meteo della Rai: NP, non pervenute!). Nessuna rivoluzione copernicana, sia chiaro, ma segnali perlomeno incoraggianti di una reale volontà di riscatto. Per alcuni saranno soltanto «piccole cose» ma come scriveva Paulo Coelho… “le piccole cose sono responsabili dei grandi cambiamenti”. Intanto restiamo alla finestra e osserviamo il susseguirsi degli eventi. Perché domani, come sempre, è un altro giorno e chissà in quale direzione soffierà il vento!