Un passo importante è stato compiuto. Sfatato il tabù “parte sinistra di classifica”. Il primo successo contro una squadra di quella zona lì… Il Foggia cresce. Anche nella consapevolezza. Il Picerno aveva già dismesso (se mai li avesse indossati!) i panni della pretendente al trono, aveva un’andatura zoppicante lontano dal suo fortino, il Donato Curcio, ma era pur sempre formazione dall’estensione estetica eccellente e dagli attori perlomeno intriganti. Un attestato di nobiltà per esaltare il trionfo rossonero? Una rappresentazione virtuosa di Troia per glorificare la vittoria dei principi greci? Nulla di tutto questo! Semplicemente la doverosa registrazione di fatti ammessi a giudizio!
Il cielo si sta aprendo. Il sole aveva sinora solo fatto capolino. Adesso inizia pure a riscaldare! La parola chiave del momento dei satanelli è intelligenza. L’ha vinta così il Foggia. Con intelligenza. E umiltà, che non guasta mai. Abbinate a una buona dose di sano realismo che ci sta “come il cacio sui maccheroni”. Soprattutto quando sei appena uscito dalle sabbie mobili della disillusione e dal pantano di tsunami tecnici odiosamente ripetuti nelle dinamiche e nelle pesanti eredità lasciate! Intelligenza, dicevamo. Il Foggia è stato intelligente nella gestione dei complicati minuti iniziali, nell’opportuna scelta del piano partita. Nella saggezza dell’interpretazione corale. Con il Crotone (nonostante lo stato d’avanzamento lavori differente tra le due compagini!) la capacità di resilienza morale era già stata testata, a Messina la puntualità chirurgica nell’affondare i colpi aveva dimostrato che Salines e soci stanno cominciando a decrittare i codici che governano la varie fasi di una gara. Poi è arrivato il Picerno, con il suo calcio fluido, a tratti pure avvolgente. Il Foggia lo ha addomesticato creando densità e solidità. Impiantando un sistema di “giocatori comunicanti” che annullassero le linee di passaggio più pericolose degli avversari. E così ha anestetizzato le velleità lucane con un corpo squadra compatto ma mai rinunciatario.
Prestazione sporca ed efficace, e pure un tantino “bruttarella”? Non condividiamo del tutto quest’analisi, anzi… Se il «piacere» è un lusso per la categoria, beh proprio domenica allo Zaccheria abbiamo assistito all’azione (non dunque alle prodezze personali come a Torre del Greco) qualitativamente più eccelsa dell’intero torneo del Foggia: il quasi gol al volo di Millico su assist con tacco volante di Emmausso. Un gioiello che (da solo!) è valso il prezzo del biglietto. In omaggio con il tagliando, il pubblico si è ritrovato pure il decisivo stacco aereo di un Parodi vagamente spurio ma dall’animo comunque garibaldino! Dunque, l’orizzonte rossonero (sinora esclusivamente nero!) sembra velarsi di un azzurro pastello. Il cielo limpido è altra cosa, ma le nubi “(…) di bufera promesse” per ora sembrano allontanarsi!
E il merito è da ascriversi in larga parte a un signore riflessivo, con tanto football alle spalle. Senza velleità di copertina. Privo di eccessi. Misurato. Esasperatamente normale. Non teatrante, neppure un pelo istrionico. Luciano Zauri sta studiando, ponderando, decidendo. In maniera ferma e silenziosa! Gli «show conferenzieri» li lascia ad altri. Non regala titoli ai giornali ma ottiene punti. Difende i suoi ragazzi. Lo ha fatto sin dal primo allenamento. Conosce le dinamiche a volte magmatiche dello spogliatoio perché la sua esperienza si è formata lì più che nelle cattedratiche aule di Coverciano. Il mister ha avuto un ottimo approccio. Sta plasmando un gruppo che pare in decisa ascesa fisica. Trapani sarà un banco di prova importante. Un confronto che chiuderà l’anno solare (un 2024 non esattamente esemplare nelle “perfide” lande di Capitanata!) e che proietterà al mercato e alla ripresa. Intanto però il Foggia è tornato squadra. Si è riappropriato di una coesione che sinora era apparsa come un “uccel di bosco”. È fuggito dalle “cattive” compagnie. Ed è di nuovo formazione rispettata e temuta! Crediamo se ne accorgerà anche Eziolino Capuano, sempre che il suo… Liverpool si degni di scendere a singolar tenzone con il nuovo Foggia di Zauri!