L’abbiamo lasciata decantare. Qualche giorno appena… La notizia ufficiale dell’arrivo a Foggia del DS Domenico Roma e del tecnico Massimo Brambilla “stappa” la nuova stagione rossonera. Con il patron Canonico ancora al comando. Sinceramente – e malgrado la volontà più volte manifestata di disimpegno per… indotta stanchezza – al suo addio avevamo creduto relativamente. Troppe “congiunture astrali” avrebbero dovuto allinearsi perché il presidente mollasse. All’inizio era solo un’impressione che – però – con il passare di giornate all’insegna d’infruttuosi summit in Comune era diventata sempre più “fattuale”, per dirla alla Crozza-Feltri! Gli accadimenti hanno alla fine sancito la permanenza del presidente che – almeno questa è la sensazione che si ricava dalle sue recenti uscite pubbliche – ha ricaricato le pile dell’entusiasmo. E soprattutto ha bandito dal vocabolario l’espressione trappola per eccellenza, la più odiosa per chi voglia riaccendere l’amore dei tifosi foggiani: “campionato dignitoso”.
Hala Foggia y nada más… potremmo dire parafrasando lo storico inno del Real Madrid! Ambizione. Questo il «lemma» di chi è chiamato ad approcciare la magia dello Zaccheria. Non illudersi di vincere per diritto divino, ma organizzarsi per competere! Sfidare una pletora di “big” con la forza del lavoro e delle idee! E dei denari… Da gestire in maniera sapiente ma con l’intento di offrire alla gente di Foggia un nuovo sogno in cui credere! Questo deve essere l’obiettivo di Nicola ed Emanuele Canonico. Non ci saranno sconti da queste colonne. Come sempre! Il giudizio verterà su fatti e comportamenti. Nessuna critica preconcetta né aperture di credito fideistiche o illimitate. Dagli errori dello scorso torneo (nel caso della scelta Coletti-Vacca, dovremmo dire “orrori”!) occorre imparare. Per non ripeterli colpevolmente!
Entrando in concreto, la partenza è stata positiva. Almeno dal punto di vista concettuale: è stato scelto prima il DS e poi in “comunione” con lui il tecnico, nei tempi consoni a programmare il mercato. Per quanto riguarda Roma registriamo l’oculata gestione messinese e le opinioni virtuose sulla persona provenienti dallo Stretto. Su Brambilla ammettiamo di essere rimasti piacevolmente colpiti dal percorso effettuato tra Atalanta Primavera (per notizie in merito chiedere ai vari Carnesecchi, Okoli, Colpani, Amad Diallo, Kulusevski, tutti suoi ragazzi che hanno spiccato il volo verso palcoscenici importanti!) e Juventus Next Gen, la squadra più talentuosa della categoria negli ultimi due campionati.
L’incognita principale è banalmente rintracciabile nel percorso professionale del tecnico di Vimercate: ha sinora diretto – infatti – solo formazioni la cui mission non era quella necessariamente di fare risultati, ma quella di formare e valorizzare giovani da consegnare alla Prima Squadra. Allegri – ad esempio – nell’ultimo biennio ha attinto a piene mani dai baby dell’U23 bianconera! A Foggia gli verrà invece chiesto di rapportarsi con la fame di una “piazza storica”, come l’ha definita il mister brianzolo; di confrontarsi con una città orgogliosa che spera di tornare presto a… riveder le stelle! Un punto a suo vantaggio – secondo noi – sarà il non aver legami con la Capitanata. Può sembrare paradossale ma servirà una lucidità implacabile per governare una piazza sempre agitata ma tornata a respirare fiducia. Ci sarà bisogno di qualcuno che sappia capire l’ambiente senza però rimanere impantanato nei suoi umori imbizzarriti. Uno, in sintesi, dall’approccio distaccato!
La fortuna di un tecnico, peraltro, la fanno sempre i giocatori per cui ovviamente ci aspettiamo molto dal mercato: investimenti intelligenti e mirati, una rosa in cui esperienza e cifra qualitativa siano a disposizione di un collettivo compatto e coeso. Il modulo è fatto di numeri e per il momento interessa poco. Sinora – a nostro avviso – Brambilla si è dovuto un po’ adeguare sia in Primavera e sia in Next Gen alle linee guida delle formazioni maggiori. A Foggia potrà liberare la fantasia ed essere creativo. Il sistema dipenderà comunque dal materiale che il club gli metterà a disposizione. E qui torniamo a bomba: la società. Brambilla ha carisma e freschezza – personalissimo e opinabilissimo pensiero – per fare bene. L’unica cosa che non dovrà mancargli è l’appoggio della proprietà. Dovrà essere protetto e difeso. Una novella “vicenda Cudini” (lasciato in pasto allo spogliatoio nel momento più buio!) non sarebbe accettabile. Perché, in fondo avevano ragione i latini: errare humanum est, perseverare autem diabolicum… Mai dimenticarlo!