La sconfitta di ieri con il Sorrento apre interrogativi che vanno sicuramente aldilà della mera prestazione negativa, l’ennesima da inizio stagione, offerta dal gruppo squadra al “Viviani” di Potenza. Le dichiarazioni di Capuano, il grido di allarme del tecnico di Pescopagano, al termine del match, suonano come una sonora sconfitta per tutto l’ambiente rossonero che gira intorno al giocattolo Foggia. Capuano annuncia il proprio disimpegno dalla guida della formazione rossonera e lo fa con le lacrime agli occhi mostrando probabilmente l’altra faccia dell’uomo distrutto difronte alla realtà di uno spogliatoio che è evidentemente spaccato. Una vera e propria polveriera con i rapporti tra alcuni calciatori deteriorati da tempo, che non favoriscono un clima di serenità per poter lavorare per il raggiungimento di un unico obiettivo. Via Brambilla, arriva Capuano che, notoriamente, è un tecnico che non le manda a dire, che getta la spugna dopo appena cinque gare dall’avvento sulla panchina del club di via Gioberti. E allora probabilmente non è solo una questione meramente tecnica il male che aleggia in questo momento sui cieli di Foggia. C’è qualcosa di molto più serio, un male che si fa ancora in tempo ad estirpare per ritrovare la serenità giusta che serve per rialzarsi da una posizione di classifica che comincia a farsi preoccupante. Cosa è successo nello spogliatoio del Viviani al punto che Capuano decide di rimettere il mandato nelle mani del Presidente Canonico? Caos totale e la gravità dell’affermazione del tecnico che fa riferimento a qualcosa che in trent’anni di carriera non gli era mai accaduto, un gruppo che Capuano dice di non essere in grado di allenare. Lo avrebbe fatto anche in caso di vittoria. Una frase che lascia intendere che i problemi sono seri e che non gli permettono di andare avanti. Quali scenari prefigurare alla vigilia del derby con il Cerignola nel turno infrasettimanale di giovedì? La palla passa alla proprietà, dopo il confronto di questa mattina a Bari con Capuano, e non sono da escludere decisioni piuttosto eclatanti.