Comincia male il nuovo anno in casa Foggia con i rossoneri sconfitti al cospetto di un avversario più quadrato e ben messo in campo ma che soprattutto sceso in campo deciso a portare via l’intera posta in palio. Quello che è mancato alla formazione di casa che, nel derby con gli jonici, avviava il nuovo corso con Tommaso Coletti in panchina e Antonio Vacca, di fatto, responsabile tecnico dei satanelli. Il risultato finale, diciamolo subito, è stato espressione di quella che è la situazione che si vive tra i rossoneri dove la confusione, la condizione atletica ma soprattutto la mancanza di motivazioni si tagliano a fette e sono sotto gli occhi di tutti. Lo Zaccheria deserto per assenza di pubblico ha fatto il resto in un pomeriggio che ha regalato delusione, amarezza e tanta malinconia mista a tristezza al popolo rossonero. Nella conferenza di presentazione al match Coletti aveva esaltato la disponibilità del gruppo a disposizione a recepire i nuovi dettami dello staff tecnico e che gli stessi avevano lavorato bene per offrire una prestazione importante. Beh, purtroppo, la formazione in campo ha mostrato un fraseggio lento, macchinoso, privo di fantasia. Il movimento senza palla non dà i frutti sperati e soprattutto contro il Taranto attuale non si può pretendere che il gruppo metta in pratica i nuovi metodi di gioco dei due “improvvisati” tecnici. Troppa superficialità in campo anche da parte di quei calciatori che, sulla carta, dovrebbero mettere a disposizione dei compagni la propria esperienza e ci riferiamo a Diego Peralta che, subentrato nella ripresa, non ha cambiato il passo della squadra lì davanti, Alessandro Garattoni che continua a giocare in maniera svogliata e che mostra in maniera evidente di non voler più continuare la propria esperienza in rossonero. Anche le assenze di Frigerio e Di Noia lasciano qualche dubbio sulla effettiva indisponibilità alla vigilia del derby con la formazione di Capuano essendo i due centrocampisti nella lista dei possibili partenti nella sessione di mercato invernale. Tornando al match di ieri gara compromessa nei primi trenta minuti della contesa con errori difensivi madornali che hanno permesso al Taranto di andare sul doppio vantaggio ed una formazione che inizialmente aveva evidenti problemi nel superare il centrocampo. Da salvare sicuramente gli ultimi dieci minuti del primo tempo con una minima reazione che ha portato al gol di Tonin e che ha illuso per un attimo i sostenitori di fede rossonera che hanno sperato in una rimonta. La ripresa invece ha messo in mostra ancora una volta i limiti caratteriali e tecnici di questo gruppo che non ha mai dato l’impressione di poter impensierire l’avversario che ha rischiato di segnare ancora. Incomprensibili poi i cambi di Salines ed Embalo che, insieme a Marino e Tonin, erano apparsi gli uomini più in palla dei rossoneri. Una sconfitta pesante che non fa altro che gettare nello sconforto una piazza che è preoccupata per l’andamento di questo Campionato che non promette nulla di buono. A tal proposito la palla passa alla Società chiamata a rimettere ordine al più presto all’interno di uno spogliatoio dove il malumore è evidente e non fa altro che contagiare tutti gli elementi della rosa. Il ricorso al mercato come panacea per un futuro migliore con la speranza che si possa in tempi brevi rimettere in sesto una stagione sin qui fallimentare.