Bisognava tornare a fare punti per arginare l’emorragia di risulti negativi, bisognava provare a risvegliare un minimo di entusiasmo allo Zaccheria che i quattro stop consecutivi e la confusione dilagante avevano di fatto sopito. I rossoneri del nuovo corso Mirko Cudini hanno dato sicuramente segnali di risveglio e non era facile soprattutto dopo la rivoluzione, all’indomani del mercato di riparazione, che la Società ha messo in atto nello spogliatoio che nel frattempo aveva perso la giusta serenità. Un trend negativo, la paura di precipitare ancora in classifica e le poche presenze sugli spalti sono i segnali eloquenti della frattura che si era creata tra gruppo squadra e il popolo rossonero. Il tecnico marchigiano sente aria nuova nello spogliatoio e chiude la porta in faccia ad Andrea Schenetti che non viene convocato per la seconda volta dopo il suo ritorno sulla panchina del Foggia e che, a sentire il tecnico a fine gara, non rientrerebbe più nei piani dello staff tecnico. Giovanni Di Noia è ufficialmente infortunato e non è tra i disponibili ma anche con lui bisognerà fare chiarezza al più presto. Formazione schierata con il 4-3-3 e nella mischia il tecnico getta da subito l’ultimo arrivato Tenkorang che ha mostrato di avere una discreta condizione fisica ma soprattutto di poter dare una grande mano al gruppo lì nella zona nevralgica del campo. Davanti Tonin, Santaniello e Millico formano un tridente che sembra già conoscersi a meraviglia e che crea tanto ma che deve imparare ad essere più concreto negli ultimi sedici metri. Qualcosa da rivedere nell’assetto difensivo dove Carillo stringe i denti e Riccardi deve scrollarsi di dosso un pò di paure quando si tratta di difendere e impostare l’azione. Del Foggia andato in scena questa sera contro il Catania è piaciuta la determinazione, il carattere, la migliore organizzazione di gioco, rispetto al recente passato, e probabilmente neanche Lucarelli e i suoi ragazzi si aspettavano una formazione votata al sacrificio, compatta per raggiungere un risultato positivo. Il Catania, è sceso a Foggia con un gruppo rimaneggiato, solo venti uomini, e l’impressione è quella di aver peccato di supponenza credendo magari di poter fare un sol boccone dell’avversario. Veniamo alla gara. Primo tempo dai due volti con gli etnei, nella prima metà della frazione, capaci di imporre la propria supremazia sul terreno di gioco e mettere in apprensione Rizzo e compagni ostaggio dei loro stessi errori figli della tensione più che della scarsa vena tecnica. Il gol del vantaggio ospite arriva a seguito della solita disattenzione in area di rigore e fa calare il gelo sullo Zaccheria che vede lo spettro di un’altra serata infausta. Ma i rossoneri, sotto di un gol, mostrano da subito di avere la forza e lo spirito reattivo che serve per acciuffare il pareggio e, dopo circa un quarto d’ora, nel momento di maggiore pressione rossonera grazie ad una invenzione di Millico, come sempre tra i più in palla, e la stoccata vincente di testa di Santaniello riportano il risultato in parità. Un gesto tecnico che ha fatto tornare alla mente i gol dei bomber quelli veri con la B maiuscola. L’espulsione di Haveri, reo di aver commesso un paio di falli pericolosi, lascia i siciliani in inferiorità numerica. Nella ripresa il Foggia va in campo con tanta buona volontà ma con poche idee per buona parte della frazione e non riesce a sfruttare l’uomo in più in mezzo al campo. Cudini si sgola in panchina, insieme al “secondo” Ricchetti, per spingere i suoi nella metà campo avversaria ma senza risultati concreti e solo negli ultimi quindici minuti intensificano la spinta dando l’impressione di poter passare e questo è l’aspetto positivo che questa serata di calcio ha regalato. La prova dei nuovi che il tecnico ha provato ha regalato ottime individualità anche in Rolando, per esempio, che ha mostrato di avere buoni numeri per questa categoria. In difesa Riccardi soffre la verve degli avanti catanesi ma combatte fino al triplice fischio finale, Tascone inizialmente sbaglia troppo in fase di impostazione ma si riprende nella ripresa e prende per mano la squadra, Millico è troppo innamorato del pallone ma può fare la differenza in campo. Generosa la prestazione di Santaniello che, oltre al gol, fa a sportellate con Monaco che lo tallona da vicino e crea tanto scompiglio nella difesa avversaria. Tutto sommato un Foggia che è piaciuto e che torna a muovere la classifica con un pareggio che sta stretto per la mole di gioco prodotta nell’arco dei novanta minuti e per le occasioni create. Un punto che fa morale per i ragazzi che da oggi probabilmente cominciano un nuovo campionato e che sono attesi da un trittico di gare determinanti per il futuro di questo campionato. A cominciare da domenica prossima a Torre del Greco.