Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne nazionali della Gazzetta dello Sport.
Diversi dirigenti hanno lasciato la sede della Lega B un po’ perplessi per vari motivi, ma la decisione più importante era stata presa. La Serie B vuole giocare nei tempi previsti. La Figc aveva suggerito l’ipotesi di rinviare l’inizio del campionato per aspettare le riammissioni e avere l’organico definito. Si sarebbe dovuto attendere il Consiglio di Stato del 29 agosto e far slittare le prime tre giornate di tutte le squadre, con conseguenze negative sull’immagine del torneo (soprattutto all’estero) e sugli accordi televisivi intasando la programmazione invernale. No, c’è voglia di giocare e quindi la Lega B , nel corso dell’Assemblea, ha ribadito con grande fermezza di voler cominciare come previsto il 19 agosto, ma con una X e una Y nel calendario in attesa dare loro un nome: Reggina o Brescia? Lecco o (forse) Perugia? Questo molto probabilmente sarà ufficializzato solo dopo il Consiglio di Stato. Intanto si parte e una prima indiscrezione riguarda l’open day di venerdì 18: sarà Bari-Palermo, una serata da 40mila. No, non si potrebbe cominciare meglio, dopo un’estate del genere.
Sviluppi In attesa di conoscere il reale organico del campionato, saranno rinviate soltanto le prime tre partite (quelle del 19, del 26 e l’infrasettimanale del 29 agosto) delle due squadre riammesse e probabilmente anche la quarta, che è in programma il 2 settembre e ha tempi strettissimi per essere messa in piedi: i recuperi saranno poi completati tra ottobre e novembre. In ogni caso si aspetta domani il Tar del Lazio, che con la sua sentenza darà un indirizzo preciso riguardo i ricorsi di Reggina e Lecco contro le bocciature delle loro domande di iscrizione. Poi venerdì nel Consiglio federale la Figc prenderà atto della volontà della Lega B di partire nella data prevista e non si opporrà alla sua volontà. Mauro Balata è stato chiaro: «Cosa dobbiamo fare, fermare il campionato per un anno? Siamo stressati da questa situazione, che ci ha creato molti problemi. Servirebbe un percorso di giustizia più breve per rispetto delle società, dobbiamo salvaguardare il campionato». Ribadito il no alla B a 21 o 22, come richiesto da più parti: «Assolutamente no, il format non si tocca. Abbiamo stabilito le regole e tutti le devono rispettare, ma bisogna intervenire per evitare altri contenziosi: basta subìre situazioni che derivano da regole da rivedere, ci stiamo facendo carico di tutto. Per noi conta solo il merito sportivo». Chiaro il riferimento al caso del Lecco: «E’ una situazione che stiamo subendo, non l’abbiamo generata noi. Come ho già detto, ce ne dobbiamo vergognare perché è una vicenda che sta facendo soltanto male al calcio».
Il caso L’assemblea in apertura ha eletto Carlo Neri (Ascoli) vice-presidente, mentre i nuovi consiglieri sono Giuseppe Pasini (Feralpisalò), Mauro Michelini (Cittadella) e Federico Merola (Südtirol), che affiancano i confermati Corrado e Mirri. Approvato all’unanimità il budget 2023-24, comunicato un incremento del 61% nell’attività di marketing e confermato il format di playoff e playout. Fin qui tutto sereno. Il tema più caldo della giornata è stato quello sulla Sampdoria. S’è discusso sul ricorso del club al Collegio di Garanzia del Coni contro l’accordo previsto dalla Lega B di lasciare il 10% del paracadute (25 milioni) alle altre società. La Samp ha ribadito che la decisione è dovuta al fatto che quella cifra è stata compresa nel piano di ristrutturazione e quindi il ricorso è stato un atto dovuto: la Lega B però si è opposta. Ma c’è preoccupazione soprattutto per gli sviluppi relativi proprio al piano di ristrutturazione del debito che oggi sarà presentato al Tribunale: come prima conseguenza, viste le nuove norme della Figc, potrebbe esserci lo stop al mercato, con l’obbligo di chiudere la sessione con un saldo non negativo. Sul tema, Balata ha detto: «Noi abbiamo chiare le regole e vogliamo salvare la competizione. Un altro caso Reggina? Aspettiamo di conoscere gli sviluppi».