Si ferma Rizzo nel riscaldamento e la serata sembra essere cominciata in salita per la formazione di Mirko Cudini. Al suo posto Salines nello scacchiere proposto dal tecnico marchigiano in terra siciliana al “Massimino” che è una sorta di 4-3-1-2 e quindi il ritorno al modulo proposto all’esordio di Taranto. Il Catania fa la partita, sostenuto da circa ventimila spettatori presenti allo stadio, ma il Foggia controlla bene le scorribande degli avversari e, pur soffrendo il dinamismo dei rossazzurri, si affaccia dalle parti di Livieri un paio di volte con Peralta ed Embalo. Di Noia solito gladiatore e padrone del centrocampo dove anche Marino, sia pur ancora acerbo, detta i tempi. Difesa senza sbavature e in avanti buona la prova di Tonin mentre Peralta ed Embalo fanno tanto movimento ma non riescono a pungere più del dovuto. Come già avvenuto ad Avellino un primo tempo che tutto sommato può soddisfare considerato che la formazione rossonera non ha corso grossi rischi mostrando di essere sulla strada giusta nel processo di crescita su cui conta Cudini. Quarantacinque minuti che, se ce ne fosse ancora bisogno, hanno evidenziato i limiti dei satanelli negli ultimi sedici metri dove manca il vero stoccatore da area di rigore. Nella ripresa il Foggia scende in campo con il piglio giusto e deciso a creare scompiglio nell’area avversaria. Catania frastornato dalla verve dei rossoneri che sfiorano il gol con Di Noia. Tabbiani comprende che i suoi ragazzi sono in difficoltà e cambia mandando in campo forze fresche. Deli e Sarao lasciano il posto a Zammarini e Di Carmine mentre dal suo canto la sfortuna si accanisce con il Foggia che deve rinunciare a Garattoni e Marzupio infortunati sostituiti da Antonacci e Papazov chiamati a non far rimpiangere i due titolari. Foggia in emergenza e Tabbiani che gioca la carta Marsura e, approfittando delle difficoltà dei satanelli, inizia ad accelerare e con Chiricò colpisce in pieno la traversa. Anche la fortuna sostiene i satanelli. Nel momento migliore degli etnei però il Foggia trova la perla di Marino che, dalla distanza, indovina l’angolo alla destra dell’estremo difensore avversario. Un gol che premia la volontà e la forza di saper soffrire di un gruppo che non molla mai e che stasera sembra essersi calato definitivamente nella categoria. Foggia che, nelle battute finali del match, nei minuti di recupero, trova il secondo gol con Tonin che chiude definitivamente la contesa e dimostra il carattere giusto colpendo nel momento migliore del Catania. Al termine del match tre punti che valgono doppio considerate le condizioni con cui i rossoneri hanno dovuto affrontare la seconda parte della gara con gli infortuni che potevano portare la gara in salita. Vince il Foggia e chiude alla grande una settimana positiva con due pareggi e una vittoria. Sorride la classifica che già da domenica offre ai rossoneri la prima occasione per volare più in alto con la Turris che arriverà allo Zaccheria reduce dal tonfo interno con il Picerno. Ci sarà da stringere i denti con la speranza di recuperare i calciatori infortunati questa sera. Il successo di Catania ha regalato una certezza anche alla luce dei risultati sugli altri campi: “Si Può fare”…
Foto Calcio Foggia 1920