L’altra metà del campo – Il Catania

I giocatori del Catania esultano dopo un gol (foto: FC Catania)

Un nome: Ross, ereditato dal nonno Rosario di Solarino, provincia di Siracusa. Un cognome Pelligra, evidentemente “paisà” nella più nobile delle accezioni. Il Catania è rinato. Grazie a un signore italo-australiano che ha costruito un impero nel campo immobiliare e dell’edilizia ed ha deciso di investire nel calcio italiano.

Ross Pelligra è tornato alle origini, in Sicilia, a Catania, nella città del Liotru (dell’Elefante) e della sua mamma. L’idea è arrivata parlando con Mark Bresciano e Vincenza Grella, un passato nobile da calciatori dei canguroos. I progetti sono tanti: stadio, centro sportivo e sviluppo della base. L’obiettivo è la serie A in 5 anni. Da raggiungere attraverso la creazione di un modello sostenibile. Il manifesto è pragmatico e romantico alla stessa maniera: investire nel vivaio per coniugare l’aspetto tecnico e quello identitario. “Sin dalle giovanili”, è questa l’intenzione di mister Pelligra, “tutte le formazioni seguiranno la stessa impostazione”.

Il primo passo è stato compiuto: il Catania ha dominato il girone I della serie D 2022/23. Il tecnico della promozione, Ferraro, non è stato però confermato. Era troppo legato a un football che non apparteneva alla filosofia della proprietà e in particolare del vice-presidente e AD Vincenzo Grella. La sua idea, infatti, è quella di una formazione che esprima un calcio aggressivo e che sposi bene l’identità di società e squadra. Per questo ha scelto Luca Tabbiani, un passato da centrocampista di buon livello, allenato in carriera anche da Conte e Maran, oggi tecnico capace di dare una fisionomia ben precisa alle sue compagini. Quando si è presentato, l’ex tecnico del Fiorenzuola (4 stagioni con gli emiliani, con una promozione dalla D alla Lega Pro e due salvezze consecutive), ha subito chiarito le sue intenzioni: “Avere una squadra riconoscibile, in cui i giocatori si divertano” e… ottengano risultati attraverso il gioco.

Sinora il Catania ha disputato 3 partite: ha perso (immeritatamente!) con il Crotone, vinto con il Picerno e pareggiato a Monopoli. I rossoazzurri devono recuperare il match con il Brindisi della 2ª giornata rinviato per l’indisponibilità dello Iacovone di Taranto. A proposito di stadi, il Comune del capoluogo etneo ha comunicato che il Massimino verrà dato in gestione al club di Pelligra per tre anni. Intanto il Catania ha fatto registrare oltre 14mila abbonati, record stagionale per la categoria.

Per puntare alla serie B, la società ha messo a disposizione dell’allenatore una rosa sulla carta molto competitiva. Livieri, riserva al Pisa nel passato torneo di B, è il portiere titolare. La linea difensiva maggiormente utilizzata sinora è stata quella composta da: Bouah, esterno difensivo 2001, anche nazionale italiano U20, prodotto del sempre florido vivaio della Roma; Curado, centrale argentino cresciuto nell’Arsenal di Sarandi, eletto da subito capitano in virtù della sua lunga esperienza in «B» con qualche puntata in serie A; Silvestri, di nuovo a Catania dopo le tre stagioni trascorse tra il 2018 e il 2021; Mazzotta, esterno di corsa e concretezza reduce dalle fortunate annate con il Bari. A centrocampo Tabbiani ha avuto il “fido” Quaini, ex Fiorenzuola, Ladinetti (170’ in A con il Cagliari di Zenga), Zammarini, mediano dai trascorsi recenti in B con il Pordenone, Rizzo (fermo peraltro ai box) e Michele Rocca che in Capitanata è volto noto. Così come Deli e Chiricò, due degli eroi del Foggia di Stroppa. Mino fa parte di un tridente di qualità assoluta, completato da Marsura a sinistra e da Di Carmine al centro. In rosa sono rimasti De Luca, Chiarella e Sarao, mentre in estate il reparto avanzato è stato rimpinguato con gli arrivi di Bocic, talento serbo del 2000, Dubickas in prestito dal Pisa, e il giovane Popovic, nato in Inghilterra ma dal doppio passaporto australiano e croato, che si è messo in evidenza proprio nell’U20 dei canguroos. L’ultimo arrivo è stato invece quello dello svincolato Zanellato, mediano duttile cresciuto nelle giovanili del Milan, che sostituirà Palermo, il quale ha deciso di lasciare la squadra etnea.

Chiudiamo con i precedenti a Catania. Ci sono stati 25 incontri con 9 successi rossoazzurri, 13 pareggi (12 per «0-0») e 3 affermazioni rossonere. Nel 2021/22, nell’ultimo confronto “sul campo”, il Foggia di Zeman s’impose 2-1 ma la partita fu poi cancellata per l’esclusione del Catania dal torneo.