L’altra metà del campo – Il Crotone

I giocatori del Crotone esultano dopo un gol (Foto: Crotone FC)

Il Foggia affronta il Crotone allo Scida e non sarà una sfida come le altre. Nella passata stagione, infatti, la riscossa dei rossoneri di Gallo iniziò proprio con i rossoblù. Finì 1-0 con rete di Vuthaj, che oggi è parte di una colonia nutrita di ex satanelli in forza agli Squali. Ci togliamo subito il pensiero e li nominiamo: Loiacono, Gigliotti, Leo, Nicoletti, D’Ursi e il già citato Vuthaj. Più il DS Di Bari. Certo, il peso specifico di ognuno di loro è differente: i due “Beppe” (Di Bari e Loiacono) hanno scritto pagine memorabili nella storia del Foggia e quindi appartengono di diritto alla virtuale “Hall of Fame” di Capitanata.

Ma torniamo allo scorso torneo. Quel match dello Zaccheria non segnò solo il primo passo verso la clamorosa rimonta del Foggia, ma rappresentò pure la fine dell’”utopia” di un Crotone alla pari con il Catanzaro. Da quel momento l’Aquila spiccò il volo con buona pace del… campionato! Sulla panchina del Crotone sedeva Lerda, che però non resse allo strapotere del collega Vivarini e fu esonerato nel girone di ritorno. Il 2° posto era in cassaforte e Zauli fu chiamato per vincere i playoff. Che invece si chiusero prematuramente e in maniera inattesa proprio contro il Foggia, che allo Scida rimontò due reti e si qualificò per le semifinali. Le rocambolesche modalità sono “agli atti”. Ecco: il Crotone attuale è un po’ figlio di quella sconfitta!

Il ko con il Foggia pareva aver segnato la fine dell’avventura di Zauli in terra calabra, poi però la proprietà ha deciso di confermare il tecnico romano e di cambiare politica gestionale: via molti big e un occhio maggiore ai conti. Per questo in estate hanno salutato elementi come Chiricò, Golemic, Kargbo, Cuomo, Mogos, Calapai, Cernigoi, Panico e Bernardotto. Doveva fare le valigie pure Jacopo Petriccione (un lusso per la categoria!) ma non è arrivata un’offerta ritenuta congrua e dunque l’ex Bari e Lecce è rimasto in rossoblù. Per la gioia di Zauli che su di lui ha costruito il suo centrocampo a due. L’altro in mediana è Lucas Felippe, nato a São Paulo (Brasile) ma di chiare origini italiane (di cognome fa anche Martello). Lucas è approdato al Verona nel 2017 ed è divenuto il capitano della Primavera dell’Hellas. Miguel Veloso, nazionale portoghese leader all’epoca dei gialloblù, lo definì un “giovane di grandi prospettive” che doveva continuare a credere nelle proprie potenzialità per arrivare lontano. Il mancino classe 2000 è reduce da un’ottima annata al Giugliano e cerca la consacrazione in una piazza affascinante e complicata.

Siamo comunque andati troppo avanti nel parlare già di formazione. Perché il Crotone ha vissuto una settimana davvero particolare. L’ultimo ko (il 4° in 8 partite) con il Taranto, infatti, aveva decretato la fine dell’avventura di Zauli sulla panchina pitagorica. Il patron Gianni Vrenna aveva deciso per l’esonero, in virtù di un 11° posto (con 10 punti all’attivo) non all’altezza delle ambizioni della tifoseria. Poi però la dirigenza è tornata sui suoi passi su pressione della squadra, che ha preteso la conferma del tecnico: “Le colpe sono più nostre che del mister”, ha detto in conferenza stampa Gigliotti, “sappiamo che tocca a noi dimostrare il nostro valore”. Un’assunzione di responsabilità che però dovrà essere seguita da “(…) prestazioni e risultati”, secondo le parole del DG Raffaele Vrenna. Dunque il confronto con il Foggia (il 14° a Crotone: nei 13 precedenti, 6 vittorie rossoblù, 4 pareggi e 3 successi rossoneri che però risalgono agli anni ‘50/60) resta decisivo per squadra e allenatore. 

Zauli se lo giocherà (con ogni probabilità) ancora con il 4-2-3-1. Mancherà D’Errico che sarà assente almeno sino a gennaio. Dell’undici rossoblù si conoscono diversi giocatori (dal portiere Dini all’esterno Giron; dal bomber Gomez, autore sinora di 3 gol, al fantasista Tribuzzi), sui quali è inutile soffermarsi essendo nota la loro cifra qualitativa. Qualche parola in più, invece, la spendiamo per Marco Tumminello, due reti a referto. Nelle giovanili della Roma era un predestinato: gol a grappoli e un caratterino mica da ridere (una volta prese 6 turni di squalifica per un “faccia a faccia” eccessivo con un arbitro; un’altra fu costretto a scusarsi sui social con i tifosi della Lazio per un gesto poco carino nei loro confronti dopo un gol segnato in un derby Primavera). Poi però la sua carriera è stata devastata da alcuni infortuni pesanti: la doppia rottura del crociato nel 2017 e 2019, seguita da una distorsione sempre al ginocchio con interessamento del collaterale nel 2020. Solo l’anno scorso (in prestito alla Gelbison), il centravanti di Erice è riuscito a tornare al 100% e oggi cerca di rilanciarsi definitivamente nel Crotone, squadra che attualmente detiene il suo cartellino.