Luigi Carillo, difensore del Calcio Foggia 1920, è intervenuto durante la puntata odierna di ‘za Fò. Ecco le sue parole:
“Credo di avere un po’ di influenza ma anche il colpo alla testa subito contro il Benevento ha influito sul mio cambio all’intervallo. Ho accusato molta debolezza e non riuscivo più a stare in piedi, avrei voluto esserci fino alla fine, ma non è stato possibile.
Credo che nessuno si aspettasse questa partenza della Juve Stabia. Per tirare le somme è molto presto dato che siamo ancora alla undicesima giornata, perché la classifica si delineerà tra un po’ di partite. Noi con una sconfitta siamo scesi di tante posizioni, ma questo vuol dire che facendo risultati positivi si può scalare facilmente la classifica. Bisogna pensare solo al campo, senza guardare troppo la graduatoria.
L’infortunio di Marzupio non è sicuramente da poco. C’era tanta intesa tra noi sia dentro che fuori dal campo. Spero possa riprendersi prima del dovuto e glielo auguro con tutto il cuore. Lo aspettiamo, ma chi è venuto per sostituirlo è comunque all’altezza. Tutti danno il massimo e sono molto validi tecnicamente. La sconfitta di ieri è stata una battuta d’arresto, ma il nostro cammino finora deve essere giudicato positivamente.
Sono molto legato alla Casertana perché quello è stato un anno molto importante per la mia carriera. Ho fatto tanti gol, che non è fondamentale per un difensore ma è un numero che fa sempre piacere.
Se il mister deciderà di affidarsi a me sarò disponibile contro il Sorrento. Oggi ho riposato tutto il giorno e sono già in ripresa.
Nella mia carriera ho giocato sia a 3 che a 4 abbastanza assiduamente. Ho giocato a 3 sia da braccetto di sinistra che da centrale e sono due partite diverse: da centrale sono letture, coperture e attenzione massima; da braccetto puoi essere anche offensivo e gestire meno. Con la difesa a 4 è un mix tra le due interpretazioni, ma non ho problemi a fare entrambe le cose. Mi metto a disposizione del mister e non ho preferenze.
Il mister non è un integralista per quanto riguarda il modulo. Condivido molto questo modo di pensare perché ogni partita ha storia a sé. Il mister cerca di mettere in campo sempre la migliore formazione, anche se fino a poco fa avevamo sempre avuto tanti giocatori fuori e ci eravamo dovuti adattare. Non abbiamo però mai steccato, con le partite che sono sempre state preparate bene dal punto di vista tattico.
Ho giocato tanto questo girone e mai come quest’anno faccio fatico a scegliere una squadra favorita. Abbiamo incontrato molte squadre importanti e sono tutte forti. Ci sono anche le “piccole” che sono squadre organizzate e fastidiose. Sarà un campionato molto difficile. Magari Avellino e Benevento sono avvantaggiate per esperienza e qualità, ma anche noi possiamo ancora crescere tantissimo. Abbiamo tanta rabbia dentro dopo la sconfitta con il Picerno e vogliamo dimostrare che sia stato solo un incidente”.