Le parole di Maiuri dopo Foggia-Sorrento:
“Ho scelto di schierare tutti gli under anche se avrei voluto portare la prima squadra, ma avevamo solo un difensore centrale disponibile tra squalifiche e infortuni, mentre in avanti avevamo solo un attaccante, anche su centrocampo e terzini eravamo corti. Abbiamo dato minutaggio a quattro giocatori che non avevano mai giocato, ossia i portieri e due in campo 2003 e 2004. Questi ragazzi mi hanno fatto felice perché hanno lottato e hanno dato il massimo delle loro potenzialità.
A fine partita, ho chiarito con Peralta dopo, perché se l’era presa con un ragazzino e secondo me era una cosa non giusta.
Ci ho perso a non rimanere a Foggia perché era l’occasione della vita. Era come se un allenatore di Serie C se ne andasse dal PSG o Bayern Monaco. Avevo fatto un patto e non è stato condiviso e per me o andava bene per tutti o per nessuno. Non volevo fare il fantoccio e ho pensato che era, per mia dignità personale, meglio andar via.
Non penso alla mia situazione, se ho fiducia o meno della società. Io penso di averla perché l’anno scorso abbiamo vinto un campionato senza partire per vincere. Quest’anno stiamo facendo nelle prime sei partite prestazioni di grandissimo livello, venendo penalizzati dal risultato, forse pagando lo scotto del noviziato della categoria. Ci aspetta una partita importante col Messina, come lo sono tutte perché tutte danno 3 punte, e la prepareremo da domani. La squadra è in salute ed è propositiva”.