“Questa non è Ibiza…”, il tormentone dell’estate s’insinua nei rivoli d’inquietudine che stanno attraversando le viscere delle vicende rossonere. Il giudizio è rimandato obbligatoriamente: 90 minuti sono appena un compendio al nulla statistico. Però il tema apparecchiato dal nuovo allenatore in seconda Coletti alla vigilia del suo debutto contro il Taranto resta vivo nel dibattito. “Vogliamo fare un calcio propositivo”, è stato il suo mantra. Non certo una frase rivoluzionaria. Vagamente già sentita! Nella mata boliviana i guerriglieri del Che masticavano ben altre intenzioni. “Roberto è una grandissima fonte d’ispirazione”, aveva anche detto Tommy, ricordando l’influenza sul suo modo di pensare calcio dell’eternamente foggiano RDZ. Chapeau al mister bresciano!
Ma parafrasando il testo dei The Kolors diciamo, sempre in maniera pacata e rispettosa: “Questa non è Brighton (…) ti sto cercando ma è nebbia fitta”. L’effetto dell’affermazione – banalissima forse – è sicuramente contundente. Il football è una raffinata arte di discordanze. Quello che vola al Polo, cammina all’Equatore! L’idea è frutto di studio, l’applicazione anche di paralleli e meridiani. La mezzora da incubo con il Taranto fa riflettere. Il successo delle riscosse foggiane nell’ultima stagione è arrivato grazie alla radicalità del pragmatismo. È stato così con Gallo e si è ripetuto con Rossi. L’obiettivo era: fondamenta solide, puntigliosamente e sapientemente costruite sulle abitudini strategiche (per alcuni versi non del tutto lussureggianti) della Lega Pro. Perché questa non è Brighton. E nemmeno Leicester, il paradiso delle Foxes (le Volpi)…
…A maggio scorso, infatti, i Blues (che nel 2015/16 conquistarono il titolo con Ranieri in panchina) sono retrocessi in Championship. Per risalire, hanno chiamato un “enfant prodige” delle panchine d’Oltremanica, quell’Enzino Maresca che esultava nei derby della Mole mimando le corna del Toro. Una scelta identica a quella delle Foxes la fece nel 2017 il Parma dopo essere anch’esso disceso in «B». Com’è andata a finire? Dopo 26 turni di Championship il Leicester è oggi in vetta con 10 punti di vantaggio sull’Ipswich secondo; con i ducali, invece, l’ex collaboratore di Guardiola a Manchester fu esonerato dopo 13 giornate con la squadra al 14° posto. Il calcio di Enzino era lo stesso. Propositivo e dominante! Occhio allora alla pedissequa imitazione di modelli vincenti: non sono sempre riproducibili a latitudini diverse (e ovviamente con attori differenti!). Un’idea “quasi intellettuale” di football si era impossessata anche dell’ex tecnico del Monopoli Tomei innamorato da sempre dei movimenti del City. La loro riproduzione (seppure solo abbozzata!) in biancoverde – però – non ha portato risultati e lo storico vice di Di Francesco è stato costretto a salutare il Gabbiano prima di Natale.
In sintesi: l’ispirazione dezerbiana è un flusso ininterrotto di magia e il credere in determinati principi metodologici e tattici è un diritto sacrosanto, ma attenzione a non dimenticare mai la realtà del momento. Il tempo è poco e le necessità sono di ordine superiore. Ad esempio, quel vezzo (un po’ «guardioliano», ma il buon Pep se lo può permettere!) d’inventare ruoli, indurre spostamenti di posizione e invertire mediani con difensori è un “lusso” che il Foggia al momento non può permettersi. Tanto per parlare fuor di metafora, Fiorini braccetto non ci ha convinto (così come la ricerca ossessiva di Martini per l’impostazione dal basso!) e ci pare esperimento da accantonare (almeno per ora!). Affidarsi a un centrale di ruolo è forse meno “naif” ma sicuramente più adeguato alle attuali esigenze di classifica! Più avanti Vacca e Coletti (se il verdetto del campo li sosterrà) potranno scatenare il loro virtuosismo didattico: per adesso occorre ricordare sempre che siamo il Foggia, Lega Pro italiana, e che… questa non è Ibiza. Pardon, Brighton!