CdS – Contenziosi al Coni perentorietà decisiva

Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne nazionali del Corriere dello Sport.

Dopo aver anticipato le udienze al 17 luglio, il Collegio di Garanzia del Coni ha depositato, ieri pomeriggio, le motivazioni delle decisioni adottate in riferimento ai ricorsi di Reggina, Perugia, Siena e Foggia. Come noto, il massimo organo di giustizia sportiva italiano ha confermato le esclusioni di Reggina e Siena decretate dal Consiglio Federale lo scorso 7 luglio. Accolte, invece, le istanze del Perugia che aveva impugnato l’ammissione del Lecco al campionato di Serie B nonostante il tardivo deposito della documentazione relativa ai criteri infrastrutturali nella scelta dell’impianto sportivo, individuato in deroga nell’Euganeo di Padova.
IL CASO REGGINA. Per quanto riguarda la Reggina (che ieri ha cambiato proprietà), i giudici del Coni hanno rigettato tutte le argomentazioni addotte dalla società, concentrandosi essenzialmente sul mancato rispetto del termine perentorio del 20 giugno 2023 per gli adempimenti Covisoc. Per quel che concerne, invece, la richiesta di omologa da parte del Tribunale di Reggio Calabria, è stata eccepita la non definitività del provvedimento, peraltro impugnato dall’Agenzia Entrate e dall’Inps. Bocciata dal Collegio di Garanzia la tesi circa la presunta prevalenza dell’ordinamento civilistico rispetto a quello sportivo, nonostante il club di Saladini avesse provveduto alla copertura di stipendi e ritenute per una cifra di circa 6 milioni di euro. I dirigenti amaranto avrebbero dovuto versare all’Agenzia dell’Entrate altri 700 mila euro circa per ottenere la possibilità di ristrutturare i debiti pregressi ereditati dalle precedenti gestioni. Somma che è stata bonificata agli enti beneficiari solo il 5 luglio, quindi ben oltre il termine del 20 giugno. Ancora una volta, dunque, la perentorietà diventa dirimente. 
PERUGIA E LECCO. Tale concetto è stato il motivo basilare che ha portato all’accoglimento del ricorso del Perugia e all’esclusione del Lecco, bocciato in un primo momento dagli organi tecnici e poi ammesso in B dal Consiglio Federale, in quanto si era tenuto conto dello spostamento della finale dei playoff a ridosso delle scadenze per il rilascio delle licenze nazionali. Il presidente Tammaro Maiello e il relatore Guido Cecinelli hanno affermato, senza possibilità di deroga, che, una volta fissati i termini per l’iscrizione ai campionati, questi devono essere rispettati.
BATTAGLIA TEMERARIA. Per quanto riguarda il Foggia, sconfitto nella finale dei playoff di Serie C dai manzoniani di Foschi, il ricorso è stato dichiarato inammissibile per “carenza d’interesse diretto e immediato ad agire”. Pur riconoscendo al presidente Nicola Canonico la legittimazione attiva, i giudici hanno ritenuto
che l’articolo 49 delle Noif precludesse ogni possibilità immediata di essere ammesso al posto del Lecco, in quanto è prevalente la graduatoria delle retrocesse dalla Serie B. Ovvero Brescia, Perugia, Spal e Benevento che non a caso hanno tutte presentato relativa domanda di riammissione alla B. Anche se la posizione del club umbro è ancora sub judice per l’adeguamento dello stadio Curi. Senza scampo il Siena con moltissime inadempienze rilevate dalla Covisoc e confermate dal Coni.
TEMPI AMMINISTRATIVI. Conosciute le motivazioni, le società potranno ricorrere al Tar del Lazio che si esprimerà il 2 agosto. Già fissata anche l’udienza al Consiglio di Stato per il 29 agosto. Intanto, il Consiglio Federale del 24 luglio provvederà a valutare le domande di riammissione o ripescaggi per la prossima stagione, in attesa però delle decisioni a livello amministrativo per definire gli organici. La Figc non intende modificare il format. Sembra inevitabile, tuttavia, lo spostamento dell’inizio dei due campionati fissati per il 19 e il 26 agosto e per quanto riguarda la B già con un calendario pubblicato ma da rettificare.