Ecco quanto riportato in data odierna sulle colonne regionali del Corriere dello Sport.
E’ il momento di fare quadrato e di ripartire, il Foggia non ha più molto tempo a disposizione per evitare di finire nella spirale di classifica. La sfida contro il Sorrento, sabato ore 20.45, diventa il primo vero bivio della stagione. Il tecnico non è in discussione, non ancora almeno. Ma è chiaro che un altro risultato negativo ridimensionerebbe ulteriormente le sue chances di permanenza sulla panchina del Foggia. Anche la società fa quadrato e ufficialmente si stringe intorno al suo allenatore, qualche mugugno resta per il momento soffocato dalla necessità di non ingigantire il problema. Del resto il Foggia era partito per fare un buon campionato», tenendo fede a quei programmi alti e bassi sono fisiologici. Ma sarebbe miope non capire cosa è cambiato dall’exploit di Catania (0-2, 25 settembre) al crollo di Picerno (2-0, 29 ottobre). Un mese nel quale il Foggia sembrava potersi consolidare nelle zone alte della classifica (terzo posto dopo il successo sul Brindisi) e nel quale invece ha dilapidato sei posizioni di classifica nelle ultime tre partite. Una squadra in chiara involuzione tecnica e psicologica, un passo indietro che il tecnico non giustifica («abbiamo sbagliato sui due gol») ma se non è vera crisi richiede adesso una pronta reazione.
NUOVE SOLUZIONI. Cudini nello spogliatoio di Picerno si è congedato con una dichiarazione attendista: «Il nostro cammino prosegue». Resta il «grosso rammarico» del tecnico per le due sconfitte nelle ultime tre partite, proprio nella settimana con tre partite di cartello. Alla vigilia il tecnico sfoderava una certa fiducia: «Proveremo a vincere tutte e tre». Adesso Cudini sembra prendere atto che la ripida salita non è finita se nel frattempo il Foggia esce con un solo punto in saccoccia dalle tre sfide, conquistato contro il Benevento nella partita delle tre in cui i rossoneri hanno giocato meglio. I tifosi s’interrogano, si dice che tutti i guai nascano dall’attacco: se non si capitalizzano le palle-gol, inevitabile poi che gli avversari trovino la forza per riorganizzarsi e colpire. È accaduto anche a Picerno sullo 0-0, come a Crotone (rossoneri rimontati dallo 0-1), copione andato in scena pure col Benevento (gli errori sottoporta di Tonin e Vezzoni, poi l’incrocio dei pali di Embalo). Ma se i gol non arrivano e la difesa non trova ancora un assetto stabile dopo l’infortunio di Marzupio (cui si è aggiunta a Picerno l’uscita di scena di Carillo), la sintesi è la stessa delle prime giornate con l’aggravante che un tempo si pareggiava mentre ora si perde.