CHI HA FATTO BENE E CHI NO: BIZZARRI E LEALI A CONFRONTO

scritto da Piero Colangelo
Match Analyst FIGC, SICS , PANINI
Allenatore UEFA B
Osservatore Scout R.O.I.

Leali è stato a Foggia solo sei mesi, ma le sue dichiarazioni di addio, ricche di ammirazione e affetto nei confronti della tifoseria foggiana hanno toccato i sentimenti migliori del popolo rossonero: “una piazza dove il calcio viene prima di tutto, dove per il Foggia si piange, si esulta e ci si incazza (e anche molto), dove lo Zaccheria è un luogo di culto e le trasferte il posto dove far conoscere a tutti l’orgoglio di tifare per il Foggia, non merita di vivere ancora il peggio e dover ripartire. Non c’è un solo tifoso foggiano che non pensi che se a difendere la porta rossonera fosse stato sin dalla prima giornata Leali, anziché Bizzarri, la squadra avrebbe racimolato quei punti salvezza che sono incredibilmente mancati e che hanno visto sprofondare il Foggia nella situazione che nessuno mai avrebbe immaginato.
Bizzarri era arrivato a Foggia con credenziali importarti avendo, nella stagione precedente, difeso con merito la porta dell’Udinese risultando decisivo in più di un’occasione. La sua acquisizione aveva però destato più di qualche perplessità legata in modo particolare ad un età molto avanzata (77) anche per il ruolo del portiere, calciatore notoriamente longevo.
Leali, dopo aver disputato un campionato positivo con il Perugia, era finito in panchina perché in sede di campagna acquisti gli era stato preferito Gabriel, altro portiere indubbiamente di valore e soprattutto molto abile con i piedi.
L’ex Perugino è apparso sin da subito molto motivato, sfoderando prestazioni di alto livello. Lo stesso non può dirsi per Bizzarri, le cui prime apparizioni in maglia rossonera avevano finito per dare ragioni a chi, non era affatto convinto della scelta fatta dalla società. Non vi è dubbio che in talune situazioni il portiere argentino abbia mostrato scarsa reattività e poco senso della posizione su conclusioni che non erano apparse particolarmente irresistibili.
Nessuno può contestare che Leali abbia avuto, nelle partite giocate con il Foggia, un livello prestativo nettamente superiore rispetto al suo predecessore e nemmeno si possono avanzare dubbi che le sue parate in più di una circostanza siano state decisive premettendo così al Foggia di raggiungere un risultato positivo. In ogni caso si è voluto effettuare un raffronto riguardo il rendimento dei due portieri per determinare una sorta di “quantificazione” del divario prestativo che si è determinato tra i due. Ci si è avvalsi delle statistiche di Wyscout, mettendo a confronto indici e dati percentuali e considerando anche il rendimento degli altri portieri della categoria.
Quasi identico il numero delle partite disputate, 17 Bizzarri e 16 Leali, 29 i goal subiti dal primo, (media 1,56) e 16 dal secondo, esattamente un goal a partita. Va però considerato che il numero dei tiri subiti nello specchio della porta sono stati 91 per l’argentino e 76 per l’ex perugino. Un numero di conclusioni a rete che nel loro totale pongono sotto accusa la fase difensiva del Foggia, il cui score è il peggiore tra tutte le 19 squadra di B. Da notare che entrambi i portieri hanno subito due goal su punizione.
In parità il numero delle parate su tiri nello specchio della porta, 62 Bizzarri e 60 Leali. Anche sul numero delle uscite che hanno risolto situazioni pericolose i due portieri sono appaiati, 26 Bizzarri e 29 Leali
Importante invece è il divario per quanto riguarda i goal subiti da fuori area, ben 9 da Bizzarri e solo 3 da Leali . In questa particolare classifica Bizzarri è secondo solo a Gabriel che, comunque, ha giocato il doppio delle partite.
La differenza tra i due portieri si è quindi evidenziata proprio sui tiri dalla media e lunga distanza. Vi è quindi la conferma che Leali si è dimostrato più attento e reattivo proprio nelle conclusioni che un portiere, nella maggior parte dei casi, dovrebbe neutralizzare. Tutto ciò anche in considerazione del dato riguardante la percentuale dei goal fatti fuori aerea che, a livello di tutti i campionati italiani professionistici, è piuttosto bassa e non supera il 25% sul totale dei tiri scoccati fuori dall’area di rigore.