scritto da Piero Colangelo
Match Analyst FIGC, SICS , PANINI
Allenatore UEFA B
Osservatore Scout R.O.I.
Il 24 Luglio, mentre a Foggia erano ore concitate per quanto riguarda la scelta, poi ricaduta sull’imprenditore sardo Felleca, della compagine sociale che dovrà gestire la risalita della squadra nel calcio che conta, Fabio Mazzeo festeggiava il suo trentaseiesimo compleanno nel ritiro del Livorno. Lungi da noi il sospetto che il calciatore abbia sbagliato di proposito il rigore al novantesimo che, in pratica, evitò la sconfitta della squadra labronica e non permise ai pugliesi di raggiungere una “quasi certa” salvezza, perché allettato dalla possibilità di trasferirsi in Toscana. Queste sono chiacchiere da bar che lasciano il tempo che trovano e accendono solo le discussioni tra i tifosi. Noi preferiamo ricordare il salernitano come uno dei calciatori più seri sotto l’aspetto professionale degli ultimi anni che hanno vestito la maglia rossonera (la sua longeva carriera lo testimonia) ed il suo attaccamento ai colori che sfociò nella famosa scazzottata consumatasi all’interno dello spogliatoio con Chiricò, quando accusò quest’ultimo di scarso impegno in campo.
Mazzeo è sempre stato un calciatore di poche parole dal carattere schivo e poco propenso ad apparire sui social. Non è la punta che fa impazzire i tifosi, quella in grado di fare a sportellate col difensore e segnare di potenza, ma la sua presenza in campo è fondamentale per quanto riguarda lo sviluppo dell’azione offensiva.
Giocatore di statura media, predilige il gioco rasoterra ed iniziare lo sviluppo dell’azione offensiva di attacco alla linea difensiva lontano dall’aria di rigore. La classica punta che gioca tra le linee e che ama venire incontro al portatore di palla. Dotato di ottima tecnica individuale e grande visione periferica che gli permettono scelte tattiche che ottimizzano i tempi di gioco, ha bisogno di giocare con a fianco un attaccante veloce che sappia allungare le difese avversarie e forte fisicamente in modo da permettere la riconquista delle seconde palle. Non è un caso che le migliori prestazioni in maglia rossonera, anche in termini realizzativi, Mazzeo le abbia fatte quando ha potuto contare, come punti di riferimento, su calciatori con le caratteristiche di Di Piazza e Nicastro. Giocatori non particolarmente dotati sotto l’aspetto tecnico ma capaci di andare oltre la linea dei difensori e concedere a Mazzeo quegli spazi utili per trovare le sue giocate di prima intenzione o per puntare la porta.
Non essendo dotato di un dribbling efficace, Mazzeo predilige le triangolazioni con i compagni per arrivare in zona tiro. Bravo nell’attaccare la porta e dotato di un tiro abbastanza preciso anche se non particolarmente potente.
Per le ragioni appena descritte Mazzeo non poteva trovarsi a suo agio con attaccanti con le caratteristiche di Iemmello e Galano, anche loro maggiormente propensi a ricevere la palla sui piedi piuttosto che attaccare gli spazi. Il deficitario bottino di reti di Mazzeo e degli stessi compagni di reparto stanno ancora una volta a testimoniare come sia stato male assortito il tridente di attacco messo in piedi da Nember.
Mazzeo è passato dai 21 goals realizzati nel vittorioso campionato di C e dai 19 del primo di B, al magro bottino di sole 5 reti nell’ultimo anno a cui va aggiunto un evidente calo del numero delle partite giocate partendo da titolare, solo 19 . A Livorno credono ancora fortemente sulle qualità del calciatore, nonostante l’età avanzata, tanto da stipulare a suo favore un contratto biennale. Ci crede soprattutto Breda che è stato compagno di squadra di Mazzeo ai tempi della Salernitana.
Gli indici estrapolati dalla piattaforma Wysout non possono non confermare il calo prestativo che il calciatore ha manifestato nell’ultima stagione.
La percentuale realizzatrice è scesa da più di mezzo goal a partita del 2018 (0,55) a 0,18. Uno dei pezzi forti del calciatore erano gli assist . Si è passati da 0,29 addirittura a 0,07. Bastano solo questi dati testimoniare il campionato fortemente negativo del calciatore.