L’altra metà del Campo – La Juve Stabia

I giocatori della Juve Stabia esultano dopo un gol (foto: Lega Pro)

Meritatamente capolista. E con numeri invidiabili! Ecco la Juve Stabia che si presenterà allo Zaccheria per sfidare il Foggia, una delle poche squadre – peraltro – ad averla limitata al Menti (ricordiamo che all’andata finì 0-0).

La Juve Stabia ha incamerato 61 punti alla media di 2,16 a partita. È una squadra solida con appena due sconfitte (entrambe esterne con Casertana e Catania) in 31 giornate ed è formazione che ha avuto un rendimento piuttosto continuo e costante. Nel quadrimestre del 2023 aveva infatti ottenuto 42 punti in 19 incontri (media 2,20); nel 2024 lo score parla di 25 punti in 12 match (media 2,08). Il rendimento delle Vespe è stato eccellente considerando che alla vigilia del 32° turno, vantavano il 3° miglior attacco del campionato con 45 reti e la difesa meno battuta con appena 16 reti al passivo (di queste solo tre in casa). Un dato quest’ultimo eccezionale: nei campionati professionistici italiani, infatti, solo l’Inter vanta una retroguardia più efficiente, l’undici di Inzaghi ha incassato appena 13 gol in 28 incontri (media 0,46 a partita), quello di Pagliuca 16 in 31 gare alla media di 0,51 a confronto.

Il trend con cui la Juve Stabia arriva allo Zaccheria è ottimo con 7 successi e un pari nelle ultime 9 giornate a dimostrazione di una compagine in grande salute che ha “azzeccato” anche le mosse di mercato a gennaio. Il DS Matteo Lovisa, fresco di prolungamento di contratto, ha risolto brillantemente l’unico problema palesato dai gialloblù nel girone di andata, ovvero l’assenza di un finalizzatore (fermo restando che Candellone è andato comunque in rete con buona frequenza, 9 gol per lui sinora). Ha ingaggiato dalla Trestina il centravanti Andrea Adorante, i cui numeri dal 4 gennaio (data del suo arrivo a Castellammare) sono davvero notevoli: 10 centri in 12 match e 814’, uno ogni 82 minuti giocati. Per lui già 4 doppiette (contro Potenza, Audace Cerignola, Latina e Taranto nell’ultima di campionato), più le reti a Monopoli e Turris. Nato a Parma ma cresciuto nell’Inter, era stato acquisito proprio dal Parma a 19 anni. Morata e Lewandovski sono i suoi idoli e ha segnato sinora 14 reti complessive in stagione (oltre alle 10 in maglia gialloblù, ci sono state le 4 tra campionato e coppa con la Triestina). Detto già di Candellone (che fa coppia in attacco con Adorante nel 4-3-1-2 di Pagliuca), il terzo cannoniere in squadra è un difensore centrale, Marco Bellich, che con le sue 5 segnature (tuee nel 2023) ha portato in dote alle Vespe ben 12 punti.

Insieme ad Adorante, a gennaio è arrivato anche il trequartista Nicola Mosti che ha all’attivo in carriera già due promozioni in «B» con Monza e Modena, squadra che ne detiene il cartellino. L’ex canarino è l’alternativa a Piscopo nel ruolo di mezzapunta dietro ai due attaccanti. Il presidente Langella, il DG Polcino (una vecchia conoscenza del Foggia) e lo stesso DS Lovisa hanno poi portato a Castellammare pure il giovane centrocampista Pierobon, classe 2002, proveniente dal Verona (con un passato a Mantova e Trieste), e l’attaccante 2002 Ottavio Garau, che citiamo soprattutto perché è un ex rossonero, avendo indossato la maglia dell’Under 17 del Foggia nel 2018/19 prima di passare alla Roma per completare il suo percorso giovanile.

Pagliuca ha dato un’identità precisa alla sua Juve Stabia, con una rigorosa fase di non possesso palla e una scelta offensiva versatile con i cambi di posizione e uomini in funzione del tipo di partita che si va ad affrontare. Il leader carismatico della squadra è il capitano Mignanelli, esterno sinistro da 3 gol in campionato, mentre a centrocampo i titolarissimi sono il regista Leone, ex Juve Nex Gen, che il tecnico aveva già avuto a Siena, e Buglio, il mediano con spiccate caratteristiche di contenimento. Nel ruolo di mezzala d’inserimento, invece, si sono alternati Romeo (utilizzato prima dell’arrivo di Mosti anche come trequartista) e Meli, mentre in avanti c’è da ricordare l’opzione Piovanello (3 gol per lui, tutti nel nuovo anno) che il tecnico utilizza a volte per dare una scossa e un passo diverso ai suoi avanti.