L’appetito vien mangiando, recita un vecchio adagio. Così, al tavolo dei play off, dopo… il “primo”, ecco arrivare – per il Foggia – una “pietanza” prelibata. E ai rossoneri verrebbe voglia di farne un sol boccone.
Fuor di metafora: superato il Catania, c’è il Bari. Sulla strada (assai lunga) che porta alla B, più si va avanti, più l’ostacolo diventa alto. E’ inevitabile.
La squadra biancorossa (dall’organico sontuoso) era, ad inizio stagione, la principale candidata alla promozione diretta. Ma sul palcoscenico del girone C ha trovato una protagonista tanto brava quanto (forse) inattesa: la Ternana. Così, pian pianino, il Bari, deluso, è scivolato dietro le quinte, lasciando spazio anche ad altri attori (Catanzaro ed Avellino).
Se il Foggia è stata la “rivelazione”, il Bari è stata la “delusione” della regualar season. A nulla è valso, per i galletti, il cambio in panchina (Carrera per Auteri). Alla fine, son dovuti tornare sui loro passi (richiamando Auteri). Il quarto posto finale in campionato (a quasi 30 punti dalla capolista) ha lasciato l’amaro in bocca ai tifosi biancorossi. Solo la vittoria dei play off (mancata d’un soffio nella scorsa stagione) potrebbe addolcire il palato ai baresi. Ma in pochi, per la verità, ci credono.
Infatti, sono altre (Padova e Alessandria su tutte) le favorite per il successo finale negli spareggi. Ma c’è ancora molto cammino da compiere, prima di poter tagliare il traguardo della promozione. Siamo ancora al secondo turno della prima delle 3 fasi (quella dei Gironi) dei play off. Ed anche in questo turno la sfida è in “gara secca”, con il vantaggio per chi ha finito davanti in classifica (ossia il Bari), oltre che di giocare in casa, di andare avanti anche pareggiando al termine dei 90 minuti (non sono, infatti, previsti i tempi supplementari neppure in questo secondo step).
Dunque, al Foggia serve – anche domani come a Catania – una vittoria in trasferta, per continuare a sognare. Come dire: serve un’altra impresa, stavolta davanti alle telecamere di Rai Sport (che trasmetterà il derby).
Nei 26 precedenti a Bari, i satanelli hanno vinto 6 volte. La prima nel 1952, in serie C, allo storico Stadio della Vittoria (1-3). L’ultima 6 anni fa, al San Nicola, ad inizio stagione (2015/16), in Coppa Italia (1-2).
In questa stagione, in campionato, i rossoneri hanno fatto loro il derby d’Apulia all’andata, allo Zaccheria (1-0 gol di Curcio, dal dischetto), ma al ritorno si son presi la rivincita i biancorossi (1-0 rete di Cianci), nonostante l’inferiorità numerica per più di un tempo (espulsione di Maita dopo neppure mezzora di gioco).
Il Bari è all’esordio nel post-season. Non scende in campo dal 2 maggio, ultima di campionato: 2-1 al Bisceglie.
C’è chi presenta la sfida di domani (fischio d’inizio alle ore 17,45; arbitro: Luca Zufferli di Udine) così: il collettivo da una parte contro le individualità dall’altra. Di fatto il Bari raramente ha dato la sensazione di compattezza, al contrario del Foggia. Indubbiamente, però, quella biancorossa è una squadra “grandi-firme”. Se valgono le indicazioni del campionato, il modulo sarà – ancora una volta – il 3-4-3, caro ad Auteri (che col Foggia ha uno score di 5 vittorie, 9 pareggi e 5 sconfitte). Ipotesi di formazione: Frattali fra i pali; Sabbione, Di Cesare e Perrotta in difesa; Ciofani, De Risio, Maita e Rolando a centrocampo; Marras, Antenucci e D’Ursi in attacco (29 gol in 3, in campionato).
La squadra di Marchionni parte sfavorita, coma a Catania. Ma è pronta, ancora una volta, a stupire. Del resto, lo sta facendo da inizio di stagione…