In un’intervista tramite il social network Instagram, l’ex centravanti del Foggia Pietro Iemmello, attualmente in forza al Perugia, si è aperto al giornalista sportivo Schira, facendo chiarezza sui propri sentimenti durante la sua permanenza a Foggia.
Iemmello: molti rimpianti per la finale play-off del 2016 con il Pisa
Ci è voluto un anno, ma poi il centravanti originario di Catanzaro è riuscito a esprimere i propri sentimenti riguardo la delicata situazione vissuta a Foggia appena un anno fa, culminata con la retrocessione dalla Serie B e la non iscrizione al campionato di Lega Pro per la società pugliese. Iemmello ha innanzitutto svelato al giornalista Schira, che ha avuto la fortuna di intervistarlo su Instagram, che oltre alla squadra della sua città, il Catanzaro, Pietro tifa Foggia e ha quindi doppiamente sofferto per l’esito del campionato scorso e per il suo contributo che è stato palesemente inferiore rispetto alle attese. Durante l’intervista, Iemmello non ha fatto segreto neanche del rimpianto per i suoi tre anni trascorsi a Foggia, coronati comunque da 60 reti e 11 assist e per le occasioni mancate, come la doppia finale play-off persa contro il Pisa di Gattuso: 4-2 in Toscana allo stadio Arena Garibaldi-Romeo Anconetani e 1-1 al Pino Zaccheria. A siglare due delle tre reti dei rossoneri nella finale play-off proprio Iemmello, che attualmente è capocannoniere della Serie B e il “suo” Perugia è fra i più quotati da addetti ai lavori e scommesse online per un piazzamento valido per i play-off per tentare il salto in massima serie.
Nessun rancore per l’episodio dell’auto incendiata
Nell’intervista Pietro Iemmello ha confermato il suo carattere pacato, ma allo stesso tempo grintoso, lucido e assennato, non toccando neanche l’episodio dell’auto incendiata lo scorso aprile 2019. E, lucidamente, l’attaccante del Perugia sostiene che quell’evento, spiacevole, deplorevole e non meritevole di alcuna giustificazione fu più un atto simbolico verso l’andamento della squadra, che un gesto intimidatorio nei suoi confronti; tuttavia, non nasconde che dopo quell’episodio scelse definitivamente di lasciare Foggia, scelta poi agevolata dalla retrocessione e dal fallimento della società pugliese. Torna a malincuore sulla stagione passata, palesando un grosso rammarico soprattutto tecnico, sostenendo che quel Foggia della stagione 2018-2019 non era assolutamente una squadra da play-out, anzi, per Iemmello era una squadra da zone alte della classifica e che con un pizzico di compattezza in più avrebbe potuto sognare in grande. In rossonero giocavano calciatori del calibro di Leandro Greco ex Roma, il mancino “magico” Kragl passato quest’anno al Benevento, Fabio Mazzeo, Busellato e Galano, giocatori di grande esperienza oltre che qualità e lo stesso Iemmello. Insomma le basi per divertirsi e togliersi qualche soddisfazione c’erano tutte, ma nel calcio, si sa, non tutto è ponderabile e Iemmello riversa le colpe in primis sulla cattiva gestione della società.
Il fallimento emblema di una cattiva gestione
Durante l’intervista, Iemmello tocca anche un argomento che molto spesso i calciatori sorvolano: le società, o meglio, la gestione da parte della società. Per Iemmello, come detto, non ci sono dubbi, le colpe di una stagione così disastrosa sotto tutti i punti di vista sono da ricercare soprattutto in una conduzione non serena da parte della presidenza del Foggia Calcio. Preferisce non proferire nomi in particolare, ma chiarisce che, oltre agli errori tecnici sul rettangolo verde, di cui si assume tutte le responsabilità, era soprattutto in “tribuna” che non si facevano gli interessi del Foggia. Per l’attaccante, il fallimento e la conseguente mancata iscrizione al campionato di Lega Pro, è l’emblema di tutta questa situazione che una piazza come Foggia non meritava, inoltre, c’era anche un’amministrazione economica scellerata e tanti addetti ai lavori del Foggia Calcio non percepivano stipendi. L’attaccante conclude, poi, dicendo che ha deciso di “aprirsi” e parlare ora della sua esperienza al Foggia non per “ripulire” la propria reputazione da una stagione fallimentare sotto il punto di vista tecnico (per la quale si carica sulle spalle tutte le responsabilità). Il senso di questo “sfogo” è bensì smascherare delle infondatezze che erano state dette riguardo la professionalità sua e dei suoi compagni di squadra. Inoltre, la stagione dell’anno scorso era particolarmente delicata e aveva preferito mantenere un profilo basso, tenendosi tutto per sé e concentrarsi sul campionato.
L’intervista a Pietro Iemmello fa trasparire tanta umanità da parte dell’ex attaccante rossonero e anche tanta serietà come uomo. Sicuramente la scorsa annata calcistica è stata “maledetta” per tutta Foggia e non si salva nessuno, ma chissà se in un futuro gli intenti di Iemmello e della squadra pugliese non potrebbero portare a un nuovo “matrimonio”, questa volta condito da chiarezza e trasparenza.