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La "Gradinata" dello stadio "Zaccheria" - Foto: Antonello Forcelli

Pronti,via: campo squalificato per una giornata; non basta, a ridosso dell’esordio casalingo ed in piena campagna abbonamenti arriva un nuovo stop.

E se pensiamo che sono in corso le indagini della magistratura e della procura federale sull’incendio di Taranto, non possiamo dire che sia finita.

La piazza, com’era lecito aspettarselo, ha reagito negativamente a questi due provvedimenti che, ricordo, provengono da due organi diversi: ho risentito espressioni divenute familiari durante la calda estate legale ( La FIGC si vendica perché il Foggia ha presentato i vari ricorsi e non si è arreso . . . i foggiani sono considerati brutti, sporchi e cattivi e via dicendo ) ma, stavolta, a differenza del passato più di una voce ha sollevato il dubbio sull’opportunità di continuare a permettere le trasferte dei tifosi.

A scanso di equivoci ricordo a chi legge di aver partecipato a decine di trasferte del Foggia ed in qualche occasione sono tornato ammaccato, e non mi riferisco solo al risultato: comprendo, pertanto, quale possa essere lo spirito di chi sacrifica tempo, affetti e denaro per seguire la squadra del cuore ma, vista la piega degli eventi, mi pongo una domanda.

Diamo per scontato che la tifoseria del Foggia è “monitorata”, per il bene della società, della squadra e di tutta la tifoseria, è produttivo continuare a seguire i satanelli fuori dalle mura amiche se queste sono le conseguenze?

Probabilmente no, se solo ci soffermiamo sul danno economico che la squalifica del campo o le porte chiuse producono, oltre al disagio degli abbonati che a scatola chiusa hanno versato quattrini nelle casse della società.

Detto ciò, ed in attesa delle conclusioni su Taranto Foggia, invito tutti voi a rivedersi le immagini del finale di Brescia Cosenza dello scorso campionato: meditate.

Alla prossima