Serie B, ora si attendono i ricorsi: il format resta a 20, possibile rinvio del campionato

Lecco ammesso alla prossima Serie B, Reggina fuori. È questa la decisione presa dal Consiglio federale di questa mattina dopo aver visionato i pareri della Commissione infrastrutture (per il Lecco) e della Covisoc (per la Reggina). Che cosa succede adesso? La certezza è una: sarà una lunga estate di ricorsi che potrebbe portare anche allo slittamento del via del campionato.

LE PROSSIME TAPPE

Partiamo dal regolamento: le squadre che vogliono contestare queste scelte, Reggina e Perugia in testa (ma anche il Foggia), hanno due giorni per presentare il ricorso. Entro il 18 luglio i club che ambiscono ad essere riammessi o ripescati (a partire dal Brescia) dovranno presentare l’iscrizione con tutta la documentazione in regola. Il 28 luglio il Consiglio federale (chiamato anche ad approvare il bilancio) formulerà la graduatoria, “e in mezzo ci sarà la prima sentenza”, precisa il presidente federale Gabriele Gravina, riferendosi alle udienze sui ricorsi davanti al Collegio di Garanzia del Coni. Il 2 agosto toccherà al Tar del Lazio, il 29 agosto al Consiglio di Stato.

FORMAT E SCADENZE

Come procedere? Gravina, a domanda su un possibile allargamento della B a 21, risponde: “In Consiglio non è stato un tema di discussione, ma di comunicazione”. Come dire, la Serie B deve rimanere a 20, come sottolineato sempre in mattinata dal presidente della Lega Balata (“Ci saranno ricorsi ma il nostro format non si tocca”). Ma Gravina va oltre: “Il 28 luglio il Consiglio federale valuterà le domande di riammissione, quindi, grazie alla cosiddetta norma Gravina, entro 30 giorni verranno definiti tutti i contenziosi. Quindi aspetteremo qualsiasi forma di giudizio”. Se si aspettasse anche il Consiglio di Stato (29 agosto) bisognerebbe però pensare a uno slittamento dell’inizio della Serie B, che oggi vede la prima gara programmata per il 18 agosto. Gravina spiega: “Dobbiamo essere coerenti. Avere questa norma è un privilegio, l’abbiamo chiesta e ottenuta per avere certezze sul format e poi ce ne infischiamo dei tempi? Non siamo più credibili… Forse dovremo anticipare i tempi rispetto al famoso 20 giugno”. Dunque una valutazione sul via del campionato, anche in base a chi chiederà la riammissione e all’esito dei primi ricorsi, verrà fatta, proprio per evitare in tutti i modi il possibile cambio di format.

IL NO ALLA REGGINA

Il presidente federale fa anche chiarezza sulle motivazioni che hanno portato all’ok per il Lecco e al no alla Reggina. Partendo da quest’ultima dice: “Le norme sono chiare, c’è la specificità di una legge riconosciuta dallo Stato che pone in capo alla Federazione una serie di oneri legati ai controlli e questo è inderogabile. È vero che esiste una decisione da parte di un Tribunale dello Stato che ha concesso, su richiesta della società, la possibilità di pagare in 30 giorni (entro il 12 luglio, ndr). Lo stesso soggetto, però, era a conoscenza del fatto che esiste una scadenza chiara per adempiere al proprio debito sportivo. L’omologa poi non è definitiva, siamo a conoscenza del fatto che contro quella decisione ci sono due opposizioni, una dell’Inps e una dell’Agenzia delle Entrate. Tra l’altro già in precedenza la Reggina per questo conflitto tra sentenza di un tribunale e rispetto delle nostre date aveva subito 5 punti”.

IL SÌ AL LECCO

Cosa c’è di diverso per il Lecco? “Mentre nell’ambito delle valutazioni economico finanziarie c’è una scelta soggettiva dell’imprenditore che se non rispetta alcuni parametri va escluso sempre, il problema delle infrastrutture (in questo caso lo stadio del Lecco, ndr) a volte dipende dal soggetto interessato, ma in altre ci possono essere degli impedimenti oggettivi legati a problematiche di natura burocratica o magari della tale amministrazione comunale: allora noi ci chiediamo, vogliamo privilegiare il valore della competizione sportiva o premiare gli impedimenti da parte di soggetti che non ti permettono di fare lo stadio?  Oggi in B 8 società su 20 sono in deroga. Tutto questo richiede approfondimento complesso, che non può essere oggetto di esclusione da un campionato di una realtà che tra l’altro ha visto ridursi i tempi di intervento, motivo per cui la Commissione ha dato parere positivo. C’era una scadenza intermedia rispetto al 20, il 15 e 16 di giugno, che era materialmente impossibile per il Lecco. La Lega Pro ha poi spostato i playoff per il caso Siena, quindi c’era addirittura una scadenza antecedente alla fine del campionato. E questo era inaccettabile”.

fonte: gazzetta.it