CHI HA FATTO BENE E CHI NO: LUCA MARTINELLI

scritto da Piero Colangelo
Match Analyst FIGC, SICS , PANINI
Allenatore UEFA B
Osservatore Scout R.O.I.

Il gioco del calcio a volte è crudele con i suoi protagonisti. I dati statistici confermano che Martinelli ha giocato quest’anno la sua migliore stagione da quando veste la maglia del Foggia, ma i tifosi rossoneri ricorderanno soprattutto il suo improvvido intervento su Santiago Colombatto che è costato, a pochi minuti dal termine, quel maledetto rigore che non ha permesso al Foggia di raggiungere la Salernitana e condannarla alla serie C. Con ogni probabilità, il prossimo campionato ritornerà in Sicilia accasandosi con il Catania dove ancora ricordano l’ottima stagione disputata sulle rive dello stretto prima di venire a Foggia .
Proprio in considerazione di quanto mostrato a Messina, De Zerbi, prima che venisse esonerato, lo convinse a trasferirsi a Foggia pure essendo ancora sotto contratto con i siciliani.
De Zerbi vide in Martinelli quel centrale difensivo con caratteristiche di regia che assieme al compagno di reparto, Coletti, dovevano creare le condizioni perché l’azione di costruzione dal basso potesse cominciare indifferentemente con uno dei due difensori oltre che con il play, in modo da rendere fluida e difficilmente leggibile l’azione di ripartenza del Foggia.
Analizzando i campionati giocati con la maglia rossonera, balza agli occhi come il primo anno di B con Stroppa non sia stato molto positivo per il calciatore, costretto a fare panchina per ben 20 partite e subentrando solo 3 volte. Giocati appena 1.664 i minuti , durante i quali riuscì a realizzare anche due reti.
Meglio sono andate le cose in questo campionato, 29 partite giocate da titolare con ben 2.510 minuti giocati, nessun subentro a partita in corso ma nemmeno un goal realizzato.
Complice il serio infortunio sofferto dal compagno di reparto Camporese, il compito di avviare l’azione dal basso è ricaduta spesso e volentieri sulle sue spalle. Martinelli l’ha svolta con discreto profitto, pur non dimenticando che a volte, forse per eccesso di confidenza, ha sbagliato alcune scelte nella trasmissione della palla consentendo “sanguinose” ripartenze agli avversari.
Il calciatore si dimostra bravo quando è chiamato a difendere di reparto. Cerca spesso l’anticipo e si dimostra discreto nel leggere la traiettoria del pallone respingendola quasi sempre in maniera forte e decisa. Dotato di ottime doti coordinative e cognitive, i tifosi foggiani lo hanno spesso apprezzato per alcuni interventi acrobatici volti ad anticipare le punte avversarie.
Meno efficace Martinelli si dimostra quando deve marcare nella propria area di difesa, in particolare quando è chiamato ad accorciare rapidamente sulla punta, prima che questi possa girarsi e creare i presupposti per un’azione pericolosa.
Non sempre, infatti, è stato efficace nei duelli con l’avversario in possesso di palla ed ha sofferto in particolar modo quando è stato chiamato a marcare la punta in campo aperto non possedendo doti di velocista sul lungo.
Come in precedenza accennato, più che buona è la sua abilità nel ripulire i palloni intercettati e di trasmetterli sia nel corto che con verticalizzazioni.
In situazione di palla inattiva a favore non mostra una particolare capacità nello smarcarsi e indirizzare la traiettoria aerea verso la porta o spizzarla per un compagno.
Le statistiche della corrente annata, rilevate sulla piattaforma Wyscout, rispecchiano le valutazioni fatte sul calciatore.
Martinelli risulta al 28° posto per numero di passaggi effettuati, 1.369 che lo posizionano prima di calciatori del calibro di Moncosu e Venuti del Lecce, con 86% dei passaggi riusciti.
Meno positivi sono i numeri riguardanti i duelli vinti, solo il 45,9%, migliore è invece la percentuale dei duelli aerei in cui è uscito vincitore, 59,3%.
Buono è il numero degli intercetti nei novanta minuti, 6,88 e quello delle palle recuperate nella metà campo avversaria 12,2. Sicuramente meno positivo è il numero delle palle perse dal giocatore nella propria metà campo, 7,7.