Un giro di campo e un groppone in gola. Era visibilmente emozionato, ma ha trattenuto, anche se a stento, le lacrime. Tra Marino e il Foggia finisce così, nell´immediato post-partita di Foggia-Crotone. “Ho voluto salutare i tifosi in questa maniera. Mi sembrava giusto farlo, loro sono stati sempre straordinari”. Poi tornando, se pur per pochi istanti alla gara di oggi, Marino afferma: “Ci tenevamo a chiudere positivamente. Ancora una volta ho avuto la possibilità di ammirare un grande gruppo di ragazzi.” Poi una frecciatina verso chi è stato più critico in quest´ultimo scorcio di stagione: “Mi dispiace che qualcuno, all´interno dell´ambiente abbia voluto infierire su di noi dopo quello che è successo. Non auguro a nessuno, neanche al mio peggior nemico, di lavorare nelle condizioni nelle qualli abbiamo operato noi. Ripeto, mi ritengo un allenatore fortunato ad aver vissuto insieme a questi ragazzi un anno così difficile per noi. Ci siamo tolti delle soddisfazioni, se pur in un mare di guai”. Poi solo parole di apprezzamento verso la città: “La voglia di calcio che c´è a Foggia è incredibile. La sensibilità e l´attenzione che nutrono i tifosi per questa squadra sono veramente apprezzabili. Mi reputo fortunato, anche perchè la visibilità che dà una piazza del genere è altissima”. Un Marino che pensa al futuro, insomma. ” So che ci sono degli interessamenti, ma per ora nulla di concreto. Non so quale sarà il mio futuro, so soltanto che mi spiace non possa essere qui a Foggia. Quando prendo una decisione, difficilemnte torno sui miei passi. Non credo ci siano le condizioni per continuare un lavoro che mi ha dato veramente tante soddisfazioni. Spiace moltissimo per come sia andata a finire” Al suo ingresso nella sala stampa Antonio Fesce, Marino è stato premiato con una targa ricordo da un gruppo di tifosi rossoneri. Ha ringraziato tutti, citando un suo grande amico, Gianni Di Carlo, anch´egli molto sensibile ai problemi del Foggia. A questo proposito ha svelato un aneddoto. “Il giorno in cui fallimmo mi chiamò e con la squadra tarscorremmo quella serata tutti insieme in un ristorante. Ci è stato vicino, dobbiamo ringraziarlo”. Poi il tecnico siciliano, il mister della promozione in C1 stringe le mano a molti giornalisti. Esce dalla sala stampa; la sua carriera prende altre vie, Foggia difficilmente lo dimenticherà